Iori Catia Sabato, 28/02/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2015
Le donne lo sanno. Cosa manca alla loro vita. A mancare all' appello sono i diritti primari di ogni femmina. Quelli che la natura, anzi Madre Natura, ci ha donato rendendoci non solo essenze privilegiate ma esseri umani oblativi e generativi, capaci di cuore, di amore, di calore. Le relazioni che i maschi poco sicuri della loro vita ci invidiano fino a morirne di rabbia, di impotenza, di frustrazione. La maternità, che capolavoro! dopo nove mesi la tua creatura spunta quasi dal nulla. Ci hai pensato per tanto tempo, hai previsto ogni tua piccola mossa ma quel momento ti cambia per sempre la vita e ti rende la donna più appagata del mondo. Tutto passerebbe in secondo piano se solo....se solo quell'evento sempre più raro nelle nostre città fosse vissuto coralmente, si trasformasse in uno spettacolo di gioia e di speranza almeno per tutto il vicinato. E invece nulla. Appare un nastrino rosa o azzurro ai portoni delle case e dal momento del parto nessuno ne ha più notizia. Nessuno si da la briga, a meno che non si tratti ovviamente del compagno o dell'amica, di sapere come viva la mamma, come si organizzi per dare al piccolo cibo e coccole, se abbia denaro sufficiente per comprargli il necessario, se stia soffrendo perché tutto intorno a lei cambia e nessuno o quasi è in grado di aiutarla. Certo una nonna, una suocera, una vicina nei piccoli paesi si rimedia sempre, ma nelle nevrotiche città del produrre che ne è di quel cucciolo e di quel profumino delicato che inonda lettini e fasciatoi? E il lavoro per cui la mamma si era sacrificata gli anni più belli della sua giovinezza, che fine farà? Troppo costoso mantenere a casa quella puerpera, dicono i saggi amministratori dell'azienda e poi...scherziamo? su che tipo di attività potremo contare da qui al futuro? Metti che le si ammali, metti che il marito divorzi, metti che lei - santiddio - abbia sempre in mente il cucciolo...che ce ne facciamo di una risorsa del genere? Meglio sostituirla con una single o una divorziata meglio ancora se interessata con qualche dirigente interno... E che ne sarà del futuro della nostra mamma? se il nido costerà troppo dovrà starci lei ogni ora col suo baby..altro che servizi sociali a buon mercato e che...siamo in Danimarca??? addio allo sport che la faceva sentire in forma e tonica. Non parliamo poi delle amiche o delle sue letture. E ora come la mettiamo col futuro? ci decidiamo a fare le mamme? Ma sì, dai, chissenefrega di tutta quella sarabanda di colleghi senza arte né cuore..Mai saprà che cosa si sono persi nella loro vicenda esistenziale...e forse io ho sempre pensato che gliela facciano pagare alla signora mamma...ma scherziamo? mette al mondo il futuro e pretende pure di avere tutti i giochini di cui si circondano gli altri comuni mortali? il lavoro sicuro e rispettoso dei suoi ritmi, gli aiuti domestici e di accudimento gratuiti, la possibilità di dedicarsi alle sue vere passioni? ma che siamo matti...che soffra pure e paghi alto il prezzo di poter sperimentare, lei sola, la gioia di concepire una creatura così almeno non ci sentiamo - sembrano pensare i ragionieri della vita - così poveri e negletti...
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