Venerdi, 01/09/2017 - Si sono dati appuntamento il 2 agosto, in 1500 provenienti da tutte le regioni d’Italia, coinvolgendo anche la Bosnia, la Croazia, l’Austria, l’Ungheria (con un gruppo di marciatori provenienti in bicicletta); ritrovandosi tutti nella piazza prospiciente la Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, per concludere la XXXVII Marcia Francescana intitolata “Un passo oltre”.… per desiderare davvero! Un pellegrinaggio iniziato per tutti lo scorso 25 luglio (per raggiungere il 2 agosto, festa del Perdono, la Porziuncola “la porta stretta” e sperimentare la grazia del perdono). La marcia di S. Francesco è stata celebrata e, vissuta come la ricorrenza del ”Perdono di Assisi” alla conclusione dell’anno che ricorda l’ottavo secolo dalla sua istituzione. Il pellegrinaggio è iniziato il 25 luglio e ha visto la presenza e la partecipazione unanime e, sentita di tanti fedeli e autorità a riprova che l’esempio di carità e povertà incarnato da S. Francesco è quanto mai attuale e, universale e si realizza attraverso una cultura della misericordia, della condivisione comune come lo è “la Marcia Francescana” e di una dimensione “artigianale” della misericordia che si realizza individualmente attraverso la carità rivolta ai poveri….e ai “tanti bambini e bambine che subiscono violenze e chiedono di essere liberati dalle schiavitù del mondo contemporaneo” e naturalmente, pace e amore incondizionato e, speranza nel futuro, lasciano ben presagire, nelle parole pronunciate da Papa Francesco nel lascito della lettera apostolica “Misericordia et Misera” a conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia promosso da Papa Francesco ed, il compito della Chiesa è proprio quello di favorire l’incontro tra Dio e gli esseri umani, come vuole essere la marcia francescana, costruendo solidi ponti tra cielo e terra (come ci insegna S. Francesco nel suo celebrato Cantico delle Creature con il suo splendido inno di invocazione al creato). La storia ci narra che ogni anno ciascuna regione d’Italia offriva a S. Francesco l’olio per la lampada che ardeva presso la sua tomba..così nacque la prima forma di Marcia Francescana…Nel 1980 alcuni giovani francescani toscani vollero ripercorrere l’Itinerario dell’ultimo viaggio di S. Francesco, dal Monte della Verna dove era stato toccato dalle stimmate fino ad arrivare ad Assisi. Coloro i quali organizzarono l’evento si aspettavano un cospicuo gruppo di trenta ma, contrariamente aderirono oltre 100 giovani. L’anno successivo la Marcia assume una connotazione nazionale che vede, la partecipazione sentita e corale di: Nord Italia; Marche, Emilia, Italia Sud Est; Lazio, Italia Sud Ovest, Toscana, Veneto, Sardegna. I marciatori arrivarono (a 400) partendo da quattro luoghi diversi del centro Italia, raggiunsero la Porziuncola a Santa Maria degli Angeli il 2 agosto del 1981; (Porziuncola donata dai benedettini ai francescani in cambio di un cesto di pesci all’anno) per celebrare la festa del Perdon D’Assisi. Il 1982 anniversario del centenario della nascita di S. Francesco la Marcia Francescana aveva assunto la sua identità: mostrare una via di salvezza offerta a tutti e non privilegio di piccoli gruppi di dotti e sapienti. Un pellegrinaggio penitenziale fatto di fatica, di rinuncia, sofferenza..con l’intimo desiderio di e, per tutti di arrivare nella Porziuncola per raggiungere il luogo della culla del Francescanesimo e sperimentare: la grazia dell’autentico perdono. Una strada percorribile a tutti che, rende salvi, anche se quella della Porziuncola è una porta stretta “come la porta dell’autentica conversione del cuore e della vita”. Tradizione non significa soltanto conservare, guardare il passato, voltando le spalle con nostalgia, tradizione non è una chimera ma è vagliare, trattenere ed aggiornare il trascorso con i suoi valori eterni ed universali, come ci insegna S. Francesco, vivendo intensamente un presente spiritualmente proteso verso un oggi fatto di amore di carità e, misericordia. Il 1982, anniversario del centenario della nascita di S. Francesco, la Marcia Francescana aveva assunto il suo segno distintivo: ossia una “forte esperienza di vita” come veniva presentata al tempo. Un modo per lasciarsi coinvolgere e mettersi in cammino verso Dio, attraverso l’esperienza della fatica, della sofferenza e della rinuncia che ti libera dalla fatica di vivere attraverso la condivisione, la ricerca dell’essenziale che è invisibile agli occhi e, solo il cuore può leggere, della preghiera, della meditazione…i partecipanti in quell’anno saranno circa 600 e continueranno ad aumentare..Nel 1989 A compimento del decimo anno, dall’ istituzione della Marcia Francescana, i marciatori vengono paternamente accolti dal Santo Padre Giovanni Paolo II a Castel Gandolfo questo il messaggio finale pronunciato dal Santo Padre: “…Auspico che la marcia continui spiritualmente per raggiungere traguardi sempre più alti; nell’amore a Cristo e alla Chiesa, nell’amore ai fratelli, ai poveri e agli emarginati. Vi benedico tutti di cuore” (discorso di San Giovanni Paolo II ai giovani partecipanti alla Marcia Francescana, il venerdì, 4 agosto 1989). Questi i siti da visitare di sicuro interesse: www.fratisog.it, www.marciafrancescana.it, www.assisiofm.it.
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