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La libertà di rimanere incinte

La libertà di rimanere incinte

Aborto - Vorrei dire a chi dice che le donne devono essere libere di non abortire ....

Morselli Gianna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008

Vorrei dire a chi dice che le donne devono essere libere di non abortire, che le donne devono essere libere di non rimanere incinte. E questo a tutt’oggi non è possibile, questa è la ragione della legge 194.
Se esiste una legge per l’interruzione di gravidanza, è perché senza questa, le donne ricomincerebbero a morire sotto i ferri delle mammane, ed esiste perché non c’è ancora una vera e consapevole presa di coscienza e, di conseguenza, assunzione di responsabilità da parte del genere maschile nel suo complesso, naturalmente non voglio generalizzare sarebbe sbagliato e irriconoscente verso i tanti uomini che hanno lottato e ancora lottano al nostro fianco e ci sostengono anche pubblicamente e di questo gli diamo riconoscimento.
Conosciamo tutte, uomini attenti e rispettosi della relazione fra i sessi ma non è più sufficiente, per noi oggi che siamo qui non è abbastanza. Nel privato e nell’intimità di una relazione d’amore fra un uomo e una donna se c’è accoglienza, comprensione, condivisione, il problema di una gravidanza non cercata non si pone e se dovesse succedere, nonostante tutte le precauzioni, sappiamo che proprio perché c’è rispetto reciproco la decisione qualunque sia, sarà condivisa e accettata.
Ribadisco, questo non ci basta più, oggi agli albori del terzo millenio rischiamo di rivivere scenari di stampo oscurantista. Va chiesto a gran voce che gli uomini amici delle donne prendano pubblica parola, parlino, si incontrino, discutano e trovino i modi, le pratiche i linguaggi per coinvolgere gli altri uomini affinchè venga assunta da tutti la responsabilità sul tema della procreazione e non solo dalle donne. Facciamo in modo che questa ignobile campagna si trasformi in una grande opportunità per costruire insieme una civiltà degna di questo nome, affinchè ogni bambino e ogni bambina che nasce, abbia l’accoglienza, la cura, l’amore di cui ha diritto e bisogno, per poter crescere e diventare una persona consapevole e rispettosa dell’altro. Dobbiamo pretendere che la legge venga attuata in tutte le sue parti. Le Istituzioni devono potenziare in tutto il Paese tutte le agenzie pubbliche che ruotano attorno alla maternità. La società intera, si faccia carico davvero e non solo a parole o con elemosine varie, di sostenere ogni donna che decide di fare un figlio, deve esserci la garanzia che possa crescere in sicurezza e serenità con il supporto di tutte le strutture e gli strumenti necessari. Non possiamo più aspettare, non ce lo possiamo più permettere, il tempo è scaduto. Le donne sono una risorsa fondamentale per l’Italia, vanno messe in condizione di agire e prendere decisioni in tutti i campi, a pieno titolo, le donne sono un potenziale che rischia di essere sempre più inutilizzato. Nei Paesi più civili del nostro, alle donne sono riconosciute competenze, hanno ruoli autorevoli e ce li hanno in tante, ebbene quei Paesi hanno una buona qualità di vita, hanno un’economia in attivo e allo stesso tempo una soddisfacente crescita demografica, perché in quelle società alle donne è stato riconosciuto il valore aggiunto che portano, l’esperienza, appresa in migliaia di anni in cui le donne si sono prese cura di tutto il genere umano. Le donne sono sapienti desiderano vivere in pace, in un mondo più giusto, più sano, più felice. Una società pacifica e sicura passa attraverso il dialogo, questo le donne lo sanno molto bene ma perché funzioni e sia producente, bisogna essere almeno in due.

28 marzo 2008

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