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La lettera scarlatta della libertà

La lettera scarlatta della libertà

Udi - La ‘D’ è un simbolo per dire che le donne non si arrendono

Ferraguti Isa Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2008

”La lettera scarlatta non è una protesta, né un’indicazione elettorale, è il nostro invito a tutte ad esprimere la consapevolezza che in diritto al voto conquistato dalle madri è stato precettato dagli uomini già nel potere. In questo tempo, uomini trattano e distribuiscono i posti in Parlamento prima ancora che si vada alle urne”. E’ il grido di dolore lanciato dall’UDI di Napoli, accolto a livello nazionale, per sottolineare la gravità di una democrazia dimezzata sia perché non aperta veramente alla rappresentanza femminile sia perché non permette di esprimere le preferenze.”Sappiamo che il vero scambio è già pattuito, che la libertà delle donne rappresenta per i partiti un pericolo, non un diritto che fa vivere la democrazia. Tenere sotto controllo la libertà delle donne, si fa! Si fa nel potere senza bisogno di nominarla”. Quali sono le conseguenze di questa libertà vigilata? “La nostra facoltà di scelta nel generare, la cura che esprimiamo per l’ambiente e le relazioni, dove nasce ogni diritto, sono tenute in ostaggio, con le leggi ed un patto sociale ingiusto. Noi abbiamo mostrato e detto che i luoghi nei quali vengono prese le decisioni sono resi immobili da uomini. È l’alternanza tra loro o le loro famiglie dove le donne sono accessori necessari, da tenere a bada: con favori apparenti, blandizie stucchevoli, agitando la minaccia di togliere ciò che è “concesso”, inclusa la vita… La libertà è il nostro bene indisponibile. Noi diciamo che è venuto il momento di agire a viso aperto la nostra parte nel vero conflitto che agita la politica, di svelare che tutto quello che sta avvenendo tra gli uomini ha per oggetto la contesa sul nostro corpo fertile. Siamo libere, anche di fronte ad una legge elettorale che deliberatamente serve ad ingannarci, e non c’inganna.
Noi diciamo tutto questo con la nostra D di donna, che è memoria e rappresentazione del nostro essere”. Dunque la ‘D’ è la “la rappresentazione di una volontà che non è dentro il campionario dei partiti, ma che sarà il simbolo della piena libertà di esprimersi davanti alle urne, in quello che è un diritto e non un obbligo. La responsabilità che sempre ci assumiamo è la lettera scarlatta, l’abbiamo scritta per indossarla ed imprimerla nella politica di questo tempo”. Fa eco l’UDI Romana La Goccia che, scrivendo alle forze politiche del Lazio, ha osservato come “la prevalente rappresentanza maschile negli anni si è sistematicamente autoriprodotta” e ha ricordato che per realizzare una democrazia paritaria “tante donne attraverso l’UDI, hanno raccolto in breve tempo e nonostante il silenzio dei mass media 125.000 firme per una proposta di iniziativa popolare ‘50e50’…per dare piena attuazione agli articoli 3 e 51 dlla Costituzione”. Non abbassano la guardia, le donne, e ricordano che “solo una democrazia paritaria e la relativa rappresentanza di genere …possono dare speranza di soluzioni giuste nell’azione del governo della cosa pubblica”. Sempre l’Udi Romana La Goccia ha solidarizzato con le donne dei coordinamenti femminili di Cgil, Cisl e Uil in occasione delle manifestazione organizzata a Roma per l’8 marzo condividendo l’idea che “la libera scelta, le libertà femminili in concreto sul lavoro, nella maternità, nell’amore, nella sessualità è forte motivo di impegno in un momento in cui i venti del fondamentalismo coprono il potere delle caste maschili”.

(8 aprile 2008)

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