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La La Land

La La Land

Vedere questo film è chiudere gli occhi e sognare in un concepimento di vita attuale, dove la banalità, l'insensibilità sociale ci da poco tempo per riflettere e sognare

Lunedi, 06/03/2017 - La La Land

A cura di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media



La La Land è la storia d'amore e musica di Sebastian e Mia.



7 Golden Globes, 14 nomination e 6 Oscar, con la magica regia che ha meritato l’Oscar 2017, del 32 enne Damien Chazelle figlio dell'informatico Bernard Chazelle e della scrittrice Celia Martin.

Il giovane regista ha realizzato un film che va ben oltre i parametri del classico e lo dimostra sin dallo straordinario piano sequenza iniziale. - una danza tra gli automobilisti imbottigliati sul raccordo anulare di Los Angeles - a far sì che lo spettatore si ritrovi subito a casa propria. E si emozioni.

Damien Chazelle, fa risorgere il musical in tutto il suo splendore; e senza cadere nella trappola dell'omaggio nostalgico ma riproducendo le atmosfere e lo stile musicale e coreografico dei grandi classici.

Bella la fotografia, bellissima la colonna sonora, strepitosa e tecnicamente spettacolare la regia, la sceneggiatura semplice ma non banale.

Si possono rincorrere i propri sogni. Questo è Cinema!

Gli Oscar sono alla Migliore attrice Emma Stone. Miglior fotografia, miglior sceneggiatura, miglior colonna sonora, miglior canzone originale. Esci dal cinema che canti City of stars.

Chazelle racconta una storia d'amore incastonata in una "success story": anzi in due. Ed è questa la vera modernità. Tutti e due , lui e lei cercano il successo in carriera, desiderano più di ogni cosa di esprimersi al meglio in quello che fanno e rinunciano all’amore. La donna moderna segue tanto come l’uomo questo andazzo.

Ryan Gosllng ed Emma Stone non sono dei grandi ballerini né dei gran cantanti, ma il regista sembra voler utilizzare questa loro carenza, e farne il tema del film.

Chazelle fa il musical con ampi ed eleganti piani-sequenza, inquadrature in cinemascope con i personaggi a figura intera, a vedere i piedi e dunque la performance fisica degli attori. Che ce la mettono tutta e soprattutto non fanno il musical, ma Io imitano.

Los Angeles. Mia sogna di poter recitare ma intanto, mentre passa da un provino all'altro, serve caffè e cappuccini alle star. Sebastian è un musicista jazz che si guadagna da vivere suonando nei piano bar in cui nessuno si interessa a ciò che propone. I due si scontrano e si incontrano fino a quando nasce un rapporto che è cementato anche dalla comune volontà di realizzare i propri sogni e quindi dal sostegno reciproco.

Il successo arriverà ma, insieme ad esso, gli ostacoli che porrà sul percorso della loro relazione.

Lui pianista per un jazz puro, lei attrice per la verità in scena, vivono sulle strade di Los Angeles, invece che "cantando sotto la pioggia" negli Studios, l'amore contro la carriera, secondo mito e rito.

La storia viene sviluppata bene, e il finale malinconico e commovente ci mostra come sarebbero andate le cose in un mondo diverso, in un mondo migliore.

Damien Chazelle dipinge con leggerezza e nostalgia un capolavoro artistico dall'alta qualità cinematografica.

Vedere questo film è chiudere gli occhi e sognare in un concepimento di vita attuale, dove la banalità, l'insensibilità sociale ci da poco tempo per riflettere e sognare.

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