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La figura materna e le radici interiori

La figura materna e le radici interiori

Leggere l'albero - Sono un filippino di 55 anni e vivo e lavoro in Italia...

Baldassarre Bruna Lunedi, 16/05/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2016

Cara Bruna,

sono un filippino di 55 anni e vivo e lavoro in Italia da circa diciotto anni. Sono presidente dell’Associazione A.N.A.K, della Comunità filippina a Roma. Nonostante i miei studi, per lavorare faccio le pulizie con diversi datori di lavoro. Purtroppo sono ritornato nel mio paese per fare un indispensabile intervento chirurgico e al mio ritorno, dopo due mesi di malattia, sono stato licenziato in tronco da uno dei miei datori, una signora molto anziana. Potevo anche denunciarla ma ho preferito non farlo perché amo questo paese e gli italiani. Che dici del mio disegno dell’albero?

Mel

Caro Mel,

intanto complimenti per la tua integrazione, simpatia verso l’Italia e verso quella “vecchietta” che certamente non ha capito il tuo valore!

Senza il supporto delle folte radici il tronco non potrebbe sostenersi e l’albero non sopravvivrebbe! Albero e radici: una forma di legame positiva per entrambi. Le radici rappresentano le nostre emozioni, passioni, il passato che ci lega al mondo inconscio e all’universo materno. Un legame, quello con la figura materna, che segna il nostro mondo interiore e le modalità di rapporto con tutti i suoi aspetti contrastanti. Le radici sono la parte nascosta dell’albero e nel tuo caso tutto è alla luce del sole fino a trasformarsi in un albero rovesciato! Un albero essenziale nella sua forma artistica ma allo stesso tempo come se la primavera dovesse ancora fare capolino nella tua vita. Radici vincolanti le tue, che possono far emergere dei sensi di colpa soprattutto nella scelta obbligata verso una concreta indipendenza. I traumi maggiori che emergono dal disegno del tronco si riscontrano negli anni quattro e mezzo, circa 14, circa 24, 31, 50.

Secondo la teoria biografica ti trovi nel rispecchiamento del periodo della vita vissuto tra i sette e i 14 anni. Sei alla fine della fase dello sviluppo in cui prevale la scoperta di nuovi organi di percezione. Nella fase tra i 49 e 56 anni la saggezza può fiorire e progredire: è la fase dell’anima ispirativa in cui è necessario ascoltare per poi godere la tendenza della fase successiva caratterizzata dall’introversione, quella definita “fase mistica”.

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