Martedi, 17/04/2012 - Cos’è la dignità? Dal Treccani online: “condizione di nobiltà morale….”
E cos’è la dignità delle donne? Si presume, la condizione di “nobiltà morale” di queste.
Sulla prima, intesa in senso lato e quindi riferibile a tutto il genere umano, ovviamente non si discute.
Sulla seconda, si discute eccome.
Ma anche di più: si pone in dubbio, si mina, si attacca, si lede, si forza, si deturpa, si contamina, si sporca.
Vaneggio? No, non vaneggio. Basta dare un’occhiatina intorno: mass-media, web, cartelloni e affissioni varie per le strade, in ogni dove.
Ovunque è un uso-profuso-diffuso di doppi sensi, metafore, ironie penose sulla donna. Viene calpestata la sua dignità, la nostra dignità, in nome del “business is business”.
Si va dal calice di vetro sbeccato con la scritta “STOP ALLA VIOLENZA SULLE STOVIGLIE” (Miele) che induce a pensare ad una tristissima analogia con il tema della violenza sulle donna, fino alla spilletta delle commesse (Rinascente) con la scritta “AVERLA E’ FACILE, CHIEDIMI COME” che induce ad un doppio senso alquanto edificante (dovrebbe servire a far richiedere ai clienti una “carta fedeltà”….. ma mi dicono che alcuni simpatici e goderecci clienti uomini chiedono altro).
Ordunque.
L’idea sfavillante del calice sbeccato è stata sfornata da un team creativo composto da un uomo e tre donne.
L’idea sfavillante della spilletta invitante è stata sfornata dalla responsabile marketing di Milano…. che si stupisce di fronte alla “ribellione” delle commesse di Firenze (brave ragazze!).
Già. C’è pure da stupirsi.
Io invece mi stupisco del fatto che queste idee meravigliose siano partorite da donne.
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