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La custode del miele e delle api

La custode del miele e delle api

“La custode del miele e delle api” è un romanzo di Cristina Caboni, edito con Garzanti nel 2015.

Sabato, 24/10/2015 - Uno dei simboli della Dea Madre è la spirale, ossia il cerchio in movimento che si osserva nell’acqua e nell’aria, e che è moto creatore di vita, dal piccolo mulinello fino alla galassie, per ritrovarsi, infine, nel labirinto metaforico dell’anima.



Il romanzo di Cristina Caboni coinvolge tutti i sensi, il gusto in primis, per condurci in una storia che segue lo stesso iter di una spirale, fra passato e presente e futuro, in un continuo rincorrersi e susseguirsi di emblemi e segreti, che si tramandano, come l’oro prezioso fluido che sgorga dai favi, di donna in donna.



Angelica, la protagonista, catalizza il lettore: essa stessa è una spirale in ogni suo gesto e perfino le api seguono il ritmo del suo canto, si poggiano sulla sua pelle impregnata di salsedine, sui suoi capelli castani come il miele, sul suo labbro che reca il vermiglio segno di un morso e di un bacio.



La donna, fulcro della narrazione, ha molte madri, matrigne e figlie: nel suo sangue scorrono legami antichi e mitici, fatti non solo di cellule, ma anche di saperi che rendono tutte sorelle come janas, fate custodi di un mondo dalle acque dolci, dai fiori profumati e dal ritmo delle api, in una totale fusione fra divino e umano, di cui l’osmosi perfetta è la Madre Natura, di cui siamo dee eredi.

Nel romanzo si intravedono i contorni di un’età dell’oro, quando l’oro non è metallo che rende tutto vendibile, comprabile e sfruttabile, ma è quello delle vello delle api e del loro prezioso dono.



Un racconto che sazia, nutre, cura. Tramite uno stile fluido e trasparente, che fa trasparire il non scritto, e che, in modo originale e suadente, come il ronzio di api selvatiche e come un miele nero, segreto, capace di donare sogni dolci, la Caboni intreccia mito, contingenza, amore, odio, mistero, femminilità senza stereotipi.

Il miele, dopo la lettura, non sarà lo più stesso per voi: ne conoscerete le infinite varietà, ma non solo. Ne saggerete l’essenza.



Al termine del libro, la scrittrice invita a contattarla via facebook per instaurare uno scambio di vedute sul "miele", nel senso più ampio dell’accezione. Mantiene la promessa, con estrema gentilezza.



Emma Fenu

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