La Convenzione di Istanbul in UE: una ratifica senza unanimità
Per Fondazione Pangea è grave l'astensione e il voto contrario di alcuni rappresentanti italiani al Parlamento Europeo
Mercoledi, 10/05/2023 - Una data importante, quella del 10 maggio 2023, perchè l’Unione Europea ha approvato la ratifica della Convenzione di Istanbul. Si tratta di un vero e proprio traguardo per chi ritiene di primaria importanza la lotta contro la violenza sulle donne. Un tema che non dovrebbe riguardare solo le donne poiché coinvolge in modo più ampio e trasversale la cultura diffusa.
Questo passaggio, così importante sul piano formale e simbolico, non ha ottenuto il voto unanime. "Una nota stonata c’è stata con l’astensione e da due voti contrari di Lega e di Fratelli d’Italia" ha dichiarato Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea, lanciando un appello ai/alle parlamentari italiani/e. "Chiediamo a tutte le forze politiche del nostro Paese, che nel 2013 hanno votato la ratifica della Convenzione di Istanbul in Italia in maniera trasversale, di essere di nuovo uniti su questo versante. Solo così in Italia come in Europa potremo prevenire la violenza, proteggere le donne e i figli e punire chi la commette attraverso la certezza della pena e delle politiche integrate. Così come chiediamo di smetterla di interpretare in maniera errata il senso dell’art. 14 della Convenzione di Istanbul relativo all’Educazione delle nuove generazioni. L’art. 14 chiede di includere nei programmi scolastici e nei materiali didattici il tema delle pari opportunità, di decostruire gli stereotipi che ancora oggi ostacolano l’avanzamento dei diritti delle donne in ogni ambito della vita e chiede di rileggere gli stereotipi chiamandoli con il loro nome: discriminazioni, violenze e disuguaglianze di genere tra donne e uomini!".
Le ragioni della richiesta dell'unanimità trovano ragione, spiega Lanzoni, su un elemento che è riconosciuto essere alla base della violenza di genere: la trasversalità della violenza. "Il voto deve essere trasversale così come trasversale è la cultura patriarcale che attraversa indistintamente tutti i paesi nel mondo. Invece di votare contro la Convenzione di Istanbul si dovrebbero potenziare le sue azioni e la sua applicazione - ha inoltre sottolineato Lanzoni -. Siamo nel 2023 e le donne continuano a morire per mano maschile, senza avere certezza della pena e con la spada di Damocle della giustizia riparativa che invece di tutelare le donne le espone al rischio e al maltrattante. Basta attaccare la libertà e il rispetto delle donne con interpretazioni distorte della Convenzione di Istanbul".
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