Sabato, 01/12/2012 - Venghino signori venghino. In scena fino a domenica 2 dicembre, al Teatrodue a Roma, “La città dei sordi”, spettacolo commovente e delicato che racconta la sordità. Lo spettacolo, all’interno della rassegna “Sguardi Svelati”, ha l’intento di sensibilizzare su un tema invisibile e “costringe” gli spettatori in sala, siano essi sordi o udenti, a mettersi gli uni nei panni degli altri e a seguire il filo delle storie con grande attenzione. La rappresentazione comincia in silenzio, con una scena muta: gli attori recitano senza parlare e invitano il pubblico a seguirli con gli occhi, a non perdere i loro gesti, i movimenti, gli sguardi complici che si scambiano. Questa prima scena apre lo spettacolo che ha come titolo “Le attese”, perché la comunicazione, tra persone che di fatto non parlano la stessa lingua, è interrotta da momenti in cui gli interlocutori si preparano, prendono fiato, riflettono per trovare il modo giusto di comunicare e comprendere l’altro. Attraverso poetiche ricostruzioni dei vissuti di alcuni attori sordi, accompagnati sempre da attori udenti che narrano ad alta voce quello che loro spiegano con gli occhi e con le mani, il pubblico entra in un mondo vivo che si rappresenta facendo a meno della percezione uditiva, ma che, non per questo, perde di “senso”. Le attese diventano incontri quando, attraverso spettacoli come questi, gli spettatori udenti sono chiamati a misurarsi con la diversità linguistica e con la potenza della LIS e delle persone sorde desiderose di aprire uno spazio di comunicazione. Giuditta Cambieri e Francesco D’Amico, in arte “I DIVERSAMENTE COMICI”, sono l’anima dello spettacolo. Lei udente, lui sordo dalla nascita, insieme hanno ideato questo spettacolo di cui sono protagonisti in scena, realizzando il progetto di portare nei teatri e negli spazi culturali, con umorismo e autoironia, un importante esempio sociale e culturale d’ integrazione tra le diversità.
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