Cultura/ Il Premio Pieve - Si attende il nome del vincitore del prossimo “Premio Pieve”, rivolta ai diari, alle memorie e agli epistolari degli Italiani
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2005
Racconti di migranti, taccuini dalle trincee di guerra, lettere d'amore dei secoli passati, diari di giovani rinchiusi con il lucchetto, segreti affidati a pagine di quaderni, l’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano (Arezzo) offre ospitalità a più di 5.000 persone che hanno lasciato traccia scritta delle loro vite. Tra loro c’è anche il lenzuolo a due piazze che la contadina Clelia Marchi ha riempito di fitte righe con la storia della sua vita, composte con pazienza, con un pennarello, quando è morto il suo amato Anteo: “Le lenzuola non le potevo più consumare col marito, e allora ho pensato di adoperarle per scrivere”.
L’Archivio è posto all'interno delle stanze del Cinquecentesco Palazzo Pretorio, dove una terracotta di Girolamo Della Robbia La Samaritana al Pozzo (1510), accoglie all’ingresso il visitatore. L’istituzione, che diventerà presto museo, è visitata da turisti di tutto il mondo, e da 21 anni promuove il “Premio Pieve – Banca di Toscana” rivolto ai diari, alle memorie e agli epistolari degli Italiani. Quest’anno, la giuria del premio ha ricevuto centinaia di manoscritti tra i quali sono già stati selezionati dieci finalisti. Il nome del vincitore verrà reso noto domenica 11 settembre dopo una lunga festa che impegnerà il paese di Pieve per i tre giorni.
(2 settembre 2005)
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