Sicilia / Partorire in casa - Il racconto di un’esperienza di parto in casa. Il calore e la serenità di un evento naturale
Mirella Mascellino Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2007
La notte del 2 Ottobre scorso, ad Alimena è arrivata una cicogna a domicilio! Alle 2:45 è venuto alla luce Dante Gangi Chiodo di Paolo e Anja Engert, bimbo bellissimo di 3.990 grammi, assistiti dalla straordinaria Ostetrica, Emanuela Alianiello, che ha accettato, nelle vesti di volontaria di assistere Anja nel suo travaglio per portare alla luce il suo frutto. Dante è stato subito accolto dal seno materno e da una nenia tedesca cantata dalla dolce mamma. Non succedeva dal 1984, che avvenisse un parto in casa, nella piena scelta e consapevolezza, da quando è andata in pensione l’ultima Ostetrica Condotta di Alimena, l’indimenticabile signora Giovanna Carrubba, che ha esercitato la sua nobile professione con amore, dedizione e fede, in tempi in cui era ancora più difficile, in certi casi, fare nascere un bambino. La signora Giovanna ha ricordato fino all’ultimo giorno della sua vita, circa due anni fa, con vivo ricordo tutti i suoi parti, dai più veloci ai più difficili, in cui ha aiutato le donne di Alimena a portare alla luce i loro figli dagli anni ’60 al 1984. “Un vero e proprio evento”, queste le parole del Dirigente Medico dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Madonna Santissima dell’Alto di Petralia Sottana, Dott. Roberto Ardizzone, Ginecologo e uomo di grande Umanità, che, raggiunto al telefono, parla di “vero e proprio evento nella realtà siciliana, a differenza di altre realtà italiane, vedi Torino, dove il parto domiciliare viene scelto da molte donne e la sanità pubblica accompagna e assiste le mamme a domicilio, mettendo a loro disposizione l’Ostetrica e il personale paramedico e un’ambulanza per le eventuali e scongiurate complicazioni. Nel caso della signora Anja, lei si è assunta ogni responsabilità e rischio. Personalmente credo che per far nascere un bambino non è necessaria la presenza del medico, basta l’ostetrica. Sono favorevole e auspico un ritorno al parto domiciliare, con le dovute precauzioni del caso. Tuttavia servono politiche sanitarie, nella fattispecie del sud, più sensibili ai bisogni e al diritto delle donne di scegliere di partorire in casa con la dovuta assistenza, come avviene per alcuni ospedali del Nord Italia e per molti del Nord Europa”. Pertanto le protagoniste di questa bella storia madonita, sono la mamma Anja, di origine tedesca, al suo secondo figlio e l’Ostetrica Emanuela Alianiello, di origine lucana, ma ormai madonita d’adozione. Anja è stata determinata da sempre, come per la prima figlia, a partorire in casa, pensava che avrebbe potuto anche farlo da sola, e a tutti quelli che le dicono che è stata coraggiosa lei risponde che sono coraggiose quelle che vanno in ospedale. Emanuela è in servizio all’Ospedale Madonna SS dell’Alto, dopo 12 anni di servizio all’Ospedale Sant’Anna di Torino, dove praticava i parti domiciliari sia naturali che in acqua, con l’assistenza sanitaria della cosiddetta “La Cicogna”, servizio previsto dall’Azienda Sanitaria dell’Ospedale Sant’Anna. Ha studiato Medicina all’Università di Bologna, col sogno di diventare Ginecologa, ma dopo cinque anni, per motivi economici interrompe gli studi, così passa alla Scuola di Ostetricia, sempre a Bologna e nel 1986 si Diploma e subito dopo vince il concorso all’Ospedale Sant’Anna, ove comincia a lavorare come Ostetrica. Lo scorso anno si laurea in Ostetricia all’Università di Chieti. Ha al suo attivo diecimila parti in circa 23 anni di carriera tra Torino, Pinerolo e Petralia Sottana, del quale vuole sottolineare che è un Ospedale che si distingue per la grande Professionalità dei suoi Operatori, dal Portantino al Primario per nulla inferiore a nessun altro Ospedale, e per la loro grande umanità, qualità che si riscontrano in tutti i reparti del nosocomio madonita. L’amore e la passione per il suo lavoro sono più che evidenti in Emanuela, tuttavia lei dichiara che nella sua lunga carriera il parto più bello, che ha appagato e soddisfatto il suo mestiere è stato quello del piccolo Dante avvenuto ad Alimena, ove lei era nelle vesti di volontaria, prestando fede al suo antico giuramento di Ippocrate, non tirandosi indietro nella richiesta di aiuto da parte di Anja e Paolo. I due giovanissimi genitori, trasferitisi ad Alimena da Lipsia, qualche mese prima della nascita di Dante, avendo già avuto la prima figlia Mathilde, nata in Germania, con parto domiciliare, hanno cercato subito qui in Sicilia un’ostetrica che assistesse Anja durante il parto. Subito si sono accorti che non sarebbe stato facile trovarla. Non esiste più questa figura, là dove ci sono delle ostetriche, o meglio delle equipe, che praticano il parto naturale domiciliare, non è prevista l’assistenza economica sanitaria e la spesa richiesta ammonta a tremila euro e in alcuni casi anche di più. Pertanto, diventa un vero e proprio lusso poter partorire in casa. Fortuna ha voluto, dopo tante ricerche, quando sembrava svanire la speranza, grazie a un incontro casuale di Anja, con un Dirigente Chirurgo dell’U.O.C. di Chirurgia, è venuta a conoscenza e in contatto con l’ostetrica Alianiello, esperta di parti domiciliari. Emanuela dopo aver visitato Anja ha detto si, ha trovato in Anja una donna speciale, di sensibilità, determinazione, consapevolezza e coraggio, fuori dal comune. Tutte caratteristiche importanti per fare si che avvenga un parto naturale attivo nel rispetto dei tempi, ovvero i sei tempi fisiologici del parto. Emanuela, in ospedale, pratica il parto attivo, andando incontro alla donna nella scelta di partorire nella posizione più agevole: accovacciata, carponi o litotomica. Ha richiesto infinite volte, alla direzione Sanitaria della USL n° 6 la vasca per praticare il parto in acqua, ma non è ancora arrivata, continuerà la richiesta. Da quando è a Petralia ha introdotto i corsi di preparazione al parto per la mamma e per il papà, per accrescere la consapevolezza del parto, ha fatto sì che i papà potessero assistere alla nascita del proprio figlio, ha introdotto la musica nella sala parto, per addolcire l’attesa e i dolori del travaglio. Il sogno di Emanuela è che prima che vada in pensione si possa realizzare nel reparto di Ostetricia dell’Ospedale di Petralia la “Stanza rosa”, una stanza in cui viene creata l’atmosfera domestica che può far sentire la donna a casa, e fare in modo che il nascituro sia accolto in quell’ambiente che ripropone l’atmosfera familiare. Questo grande evento, per la comunità Alimenese e Madonita, perché la nascita è un grande evento, soprattutto oggi che nascono pochi bambini, ha portato gioia nell’ordinaria quotidianità. Il gesto volontario di Emanuela Aulianiello, donna di straordinaria sensibilità, che ha messo al servizio di Anja e Paolo la sua professionalità, uscendo dalla sua tranquilla routine ospedaliera, ha reso onore a tutte quelle Ostetriche di un tempo lontano che hanno esercitato questo antico, nobile, coraggioso e straordinario mestiere, in molti casi in solitudine e precarietà, nelle campagne, nei paesi sperduti, affrontando rischi e paure, ma sempre con devozione e coraggio, facendo prevalere la forza della vita, ma ha reso onore anche alle ostetriche di oggi che lavorano negli ospedali, più garantite delle ostetriche di un tempo, ma pur sempre portatrici di vita!
La scrivente ringrazia Anja, Paolo ed Emanuela per avere permesso lei di assistere e testimoniare questo evento straordinario e sconvolgente che è il venire alla luce del mondo, nella quiete di una notte meravigliosa del 2 ottobre 2007.
(ottobre 2007)
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