Giovedi, 28/03/2019 - Dopo sette anni di intensa e proficua attività, Lucetta Scaraffia, storica, vaticanista, autrice di vari saggi (tra cui "La fine della madre" recensito su Noidonne), rassegna le sue dimissioni come direttrice dell’inserto mensile dell’Osservatore Romano 'Donne Chiesa Mondo'.
“Ora ci sembra che un'iniziativa vitale sia ridotta al silenzio e che si ritorni all'antiquato e arido costume della scelta dall'alto, sotto il diretto controllo maschile, di donne ritenute affidabili. Si scarta in questo modo un lavoro positivo e un inizio di rapporto franco e sincero, un'occasione di parresia, per tornare all'autoreferenzialità clericale. Proprio quando questa strada viene denunciata da Lei (Santo Padre, ndr) come infeconda.”
Queste sono le parole che Scaraffia scrive a Papa Francesco per spiegare il clima di delegittimazione che l’insediamento della nuova direzione dell’Osservatore Romano ha spinto undici redattrici storiche del mensile a ritirarsi.
Recente e repentina era stata la sostituzione di Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano e fervido sostenitore del mensile "Donne, Chiesa, Mondo". Il nuovo direttore Andrea Monda sembra non aver apprezzato il lavoro di dialogo e di trasformazione che Scaraffia e il suo staff stavano compiendo dall’interno, operando dentro la Chiesa con critiche costruttive, denunce (ad esempio lo sfruttamento delle religiose da parte della Chiesa, articolo apparso anche su Noidonne), ricerca di dialogo interreligioso (si veda l’articolo su Noidonne su donne e Islam), meditazioni su testi evangelici.
Un vero e proprio laboratorio intellettuale e spirituale femminile per riscattare il ruolo della donna nella Chiesa. Donne appassionate, coltissime, credenti, ma determinate ad esplorare nuove vie e a non insabbiare le carenze.
Scaraffia, contattata dall’Huffingtonpost, denuncia la volontà da parte della nuova redazione di mettere a tacere un dialogo proficuo e aperto a favore di scelte dall’alto di donne manipolabili. Ne è dimostrazione l’uscita di articoli recenti che esprimono posizioni contrarie a quelle sinora portare avanti dallo staff del mensile, in particolare sul tema scottante degli abusi sulle religiose.
Andrea Monda replica in una nota dichiarando la sua totale estraneità alle accuse e garantisce la prosecuzione del mensile con o senza il suo staff storico. Dunque un’ulteriore conferma implicita della volontà di esercitare un controllo sulle redattrici da impiegare nella rivista.
L’augurio è che Papa Francesco risponda a questo appello. E che le voci di Scaraffia e del suo staff femminile trovino nuovi sbocchi per esprimersi affinché la loro opera di ricerca e di sensibilizzazione non resti isolata, ma goda della giusta eco che merita.
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