Sabato, 01/10/2011 - Lo slogan dell’iniziativa è Mademoiselle la case en trop [n.d.r. "Mademoiselle la casella di troppo"].
Infatti, nonostante la distinzione tra madame e mademoiselle sia stata abolita da lungo tempo, ad oggi, nella gran parte delle domande scritte, le caselle continuano ad essere tre: monsieur, madame e mademoiselle. A nulla sono valsi i numerosi richiami istituzionali affinché si rendesse pratico ciò che è stato sancito, niente, rimane mademoiselle che sottolinea lo stato di famiglia di una donna, senza ovviamente avere alcun corrispettivo maschile. Chi si sognerebbe di dare del signorino ad un rampante neolaureato di 25 anni? Nessun problema nel caso in cui si tratti di una neolaureata!
Il paradosso è che la campagna in sé non avrebbe ragion d’esser visto che sin dal 1967 hanno iniziato ad esserci circolari che affrontavano la questione, sancendo nel tempo l'abolizione di mademoiselle, almeno in teoria visto che continua ad essere la regola. Le promotrici della campagna chiedono un’azione pratica che metta definitivamente in soffitta la distinzione tra donna e donna sposata.
L’iniziativa è stata promossa da due associazioni femministe francesi Les Chiennes de garde e Osez le féminisme!, le quali, tra le altre azioni volte a promuovere la campagna, hanno anche dato vita ad un sito internet www.madameoumadame.fr nel quale si sottolinea come l’iniziativa sia “per ricordare che la distinzione Madame /Mademoiselle non è lusinghiera, né obbligatoria. E soprattutto, che essa sottolinea un sessismo ordinario che perdura nella nostra società.”
Il sito è una fonte preziosa per entrare completamente nella questione, con le spiegazioni storiche dell’uso di Madame e Mademoiselle, e quella di Monsieur, con il materiale pratico in termini di date e circolari, nonché con le esperienze dirette di donne che non vogliono dichiarare su certificati pubblici la loro vita privata. Estremamente utile il “kit pratique” contenente una lettera tipo per richiedere di non utilizzare Mademoiselle piuttosto che domande “tipo” corredate di risposte, come ad esempio: “La mia banca mi ha richiesto un certificato di matrimonio per chiamarmi Mme [n.d.r madame] è normale?” risposta: “no, Mademoiselle non si fonda sulla legge, tutte le donne hanno diritto di farsi chiamare Madame a prescindere dal loro stato maritale. Non vi può pertanto essere richiesto alcuna certificazione matrimoniale.”
Vous pouvez agir [voi potete agire] scrivono le femministe francesi e quel vous è un richiamo a un noi senza confini, affinché il nostro status pubblico non abbia bisogno di poggiare su nessuna vera matrimoniale.
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