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La carriera di Carlino SOAVI, drammaturgo dialettale per la STRAFERRARA

La carriera di Carlino SOAVI, drammaturgo dialettale per la STRAFERRARA

La carriera di Carlino SOAVI, drammaturgo dialettale per la STRAFERRARA di Maria Cristina NASCOSI SANDRI

Sabato, 29/12/2012 - La carriera di Carlino SOAVI, drammaturgo dialettale per la STRAFERRARA

di Maria Cristina Nascosi Sandri



Domenica 30 dicembre prossimo, alle ore 16.00, presso la Sala Estense di Ferrara, in p.tta Municipale, in occasione dell’ormai tradizionale e seguitissimo Festival del Teatro Dialettale, si terrà la rappresentazione, da parte della Straferrara, la compagnia dialettale più antica nostra, di un loro cavallo di battaglia di gran successo, I quatrìn i fa balàr i buratìn, una commedia in tre atti di Carlino Soavi. L'autore figura tra i più noti e prolifici dell'ultima stagione dei drammaturghi in lingua dialettale ferrarese: tra i grandi nomi del passato, sempre da non dimenticare Alfredo Pitteri, Augusto Celati e poi Ultimo Spadoni, fondatore della Straferrara, quest'anno 'splendida ottantunenne', e Werther Marescotti. Portuense di nascita, Soavi conta al suo attivo oltre quaranta opere teatrali: ha iniziato a scrivere in età matura, un po' come fece il compianto Giorgio Golinelli, ottimo medico, fondatore del reparto di riabilitazione del S. Giorgio e scrittore e drammaturgo, sia in lingua italiana che dialettale ferrarese. Come Pitteri, molti lavori di Soavi son stati tradotti ed adattati in altri vernacoli, tra cui il fioranese, il bolognese, il veronese.

I quatrìn i fa balàr i buratìn è stata la commedia scelta il 14 agosto scorso proprio per celebrare l’81° anniversario della Straferrara, cui è seguìta, all’Ippodromo, una breve cerimonia commemorativa.

Carlino Soavi è autore anche per l’antica compagine da oltre 40 anni - fin dagli anni Settanta.

Così, proprio la Straferrara, ha deciso di conferirgli, insieme con le molte compagnie teatrali che, per l'appunto tante delle sue opere han portato al successo tra Ferrara, provincia e regione, un simbolico ma importante riconoscimento alla carriera multidecennale, la Penna d'oca, consegnatogli lo scorso anno, accompagnato da una pergamena a ricordo dei firmatari e dell'evento di cui stata madrina e consegnataria Maria Cristina Nascosi Sandri, studiosa e ricercatrice di lingue, dialetti e culture, non solo ferraresi.

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