Quando le sorti di un Paese possono dipendere dai personalismi o dal "mercato delle vacche".....
Sabato, 27/04/2013 - Noi elettori mai avremmo ipotizzato un simile caos sociopolitico, una resa dell’idealità rispetto ai giochetti strategici dei vari personalismi dendritici di partito. Un partito non più in grado di diffondere quella sorta di umanesimo, che al contrario dell’attuale tendenza omologante rendeva alla pari i suoi militanti, nel senso che la dignità di tutti si alimentava della stessa idealità, permeata da peculiare coerenza, da categorie di riferimento imprescindibili dall’attuale personalismo. Allora la parola aveva un significato inscindibile dal suo significante. Mai sarebbe potuto accadere un fatto come quello dei “franchi tiratori” o “carica dei 101”, fatto di una gravità senza precedenti in un partito come il PD, che l’ha ridotto ai limiti di una perduta credibilità, e di un’autentica frantumazione. Inutile negare l’evidenza. Chi sa ha il dovere morale di parlare: svelare agli elettori ciò che probabilmente già molti ipotizzano o possono conoscere da anni. Non ci vuole una formazione politica o partitica per associare alcuni elementi storici. Perché non si è mai affrontato né risolto il conflitto di interessi? Perché i politici di sinistra, presunti complici dalla mancata risoluzione del conflitto, non sono stati messi mai messi al bando dal loro stesso partito, e contrariamente a ogni logica, hanno invece intrapreso carriere eccezionali?
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