Sabato, 27/04/2013 - Noi elettori mai avremmo ipotizzato un simile caos sociopolitico, una resa dell’idealità rispetto ai giochetti strategici dei vari personalismi dendritici di partito. Un partito non più in grado di diffondere quella sorta di umanesimo, che al contrario dell’attuale tendenza omologante rendeva alla pari i suoi militanti, nel senso che la dignità di tutti si alimentava della stessa idealità, permeata da peculiare coerenza, da categorie di riferimento imprescindibili dall’attuale personalismo. Allora la parola aveva un significato inscindibile dal suo significante. Mai sarebbe potuto accadere un fatto come quello dei “franchi tiratori” o “carica dei 101”, fatto di una gravità senza precedenti in un partito come il PD, che l’ha ridotto ai limiti di una perduta credibilità, e di un’autentica frantumazione. Inutile negare l’evidenza. Chi sa ha il dovere morale di parlare: svelare agli elettori ciò che probabilmente già molti ipotizzano o possono conoscere da anni. Non ci vuole una formazione politica o partitica per associare alcuni elementi storici. Perché non si è mai affrontato né risolto il conflitto di interessi? Perché i politici di sinistra, presunti complici dalla mancata risoluzione del conflitto, non sono stati messi mai messi al bando dal loro stesso partito, e contrariamente a ogni logica, hanno invece intrapreso carriere eccezionali?
Quando il M5S, ovviamente responsabile in primis del futuro "governissimo"- che ha desiderato, pensato e procurato in tutti i modi possibili, né più e né meno dei così detti “inciucianti”-, parla di inciuci, forse conosce al di là dei fatti, le frequentazioni -non solo parlamentari-, di alcuni politici con altri attualmente indagati o addirittura già condannati? In tutti questi lunghi anni di “regime” si è formata veramente quella rete pro-mafie che il Movimento ipotizza? Possiamo negare, magari razionalizzando con interpretazioni ai limiti del comprensibile la realtà, ma i fatti sono ormai sotto gli occhi di tutti: dovremo subire ancora la violenza di un Governo mai votato né tanto meno desiderato. I veri traditori non sono soltanto i 101 indefinibili, ma chi non li svergogna - fingendo di non sapere -, mancando totalmente di rispetto agli elettori traumatizzati, a dir poco, da tanta sfacciataggine e incoerenza.
Non ci sarà compromesso o urgenza tale da giustificare così tanti errori, che pesano e peseranno sempre alla stregua di un crimine sulla coscienza di ogni persona, vittima o stratega-persecutore che possa essere.
Siamo in un caos senza precedenti, che fa sentire svuotati da ogni sana speranza, un caos che non prelude nulla di buono, a differenza del caos creativo dell’artista, capace di azzerare tutto prima dell’ispirazione creativa, risalendo così dal vuoto procurato al gesto universale dell’opera d’arte.
Lascia un Commento