Il Metodo Psycofilm. Una sperimentazione clinica dimostra che arti e la cultura diminuiscono i livelli di stress del 50-60%. In tempo di Coronavirus perché non ripartire da qui: dalla bellezza
Giovedi, 11/06/2020 - L’Associazione Valdelsa donna in collaborazione con il reparto oncologico dell'Ospedale Campostaggia della USL Toscana Sud-Est diretto da Angelo Martignetti nel 2012-2013 si è fatta promotrice di una ricerca per offrire una qualità migliore alla vita dei malati oncologici e fornire un sostegno ai loro familiari in momenti di particolare stress psico-fisico. La ricerca portata avanti da Paola Dei, psicologa, critica teatrale e cinematografica, ha permesso, attraverso il Metodo Psycofilm, da lei elaborato e accolto ad oggi favorevolmente dalla Comunità Scientifica, di dimostrare quanto la cultura e le arti,siano portatrici di benessere e in grado di diminuire i livelli di stress attivando gli ormoni del benessere e le emozioni positive, ben diverse dal pensiero positivo di stampo new age.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati il 4 giugno 2020 nella Rivista Scientifica Internazionale Phenomena Journal, Giornale Internazionale di Psicopatologia, Neuroscienze e Psicoterapia.
Attraverso un approccio estetico-sperimentale (experimental aesthetics) dove sono stati utilizzati film scelti ponderatamente per il contesto dove venivano proposti, è stata evidenziata l'importanza del lavoro attraverso il cinema per trasformare emozioni negative e migliorare le relazioni inter e intra familiari diminuendo i livelli dell'ormone dello stress (cortisolo), grande nemico della nostra salute in grado di aprire la strada non solo a depressione, aumento di peso, malessere psicologico, ma anche alla pressione arteriosa e ai livelli di colesterolo.
Dati sperimentali e clinici evidenziano, come in molti casi, le emozioni negative, i traumi, le situazioni negative, soprattutto quando permangono a lungo, siano in grado di disregolare il sistema dello stress con ripercussioni che si riflettono su tutto l'organismo.
Durante la sperimentazione a Campostaggia è stato evidenziato come le strategie messe in atto hanno presupposto l'attivazione della capacità creativa e il problem solving. L'arte e la cultura, considerate solo intrattenimento sono in realtà portatori di salute e benessere e migliorano lo stato generale dell'organismo. Durante visite ai Musei, visione di film idonei, ascolto di musica, i dati di cortisolo possono diminuire anche del 50-60% e le neuroscienze ci aiutano a comprendere cosa accade nel cervello quando fruiamo delle arti per poter costruire percorsi di benessere.
Dostoevskij, il grande scrittore russo che ha indicato la bellezza come via maestra per salvare il mondo, si recava, dopo la morte del figlioletto, a visitare la Madonna Sistina di Raffaello e stava ore seduto davanti al quadro, ritrovando una serenità interiore altrimenti difficile da raggiungere. Molti artisti, registi, musicisti che pur essendo ipovedenti, ipoudenti, portatori di malattie di vario tipo, hanno percorso la strada della cura attraverso le arti. E senza andare troppo lontano, proprio pochi giorni fa, abbiamo sentito in una delle ultime interviste fatte a Ezio Bosso, un grande musicista affetto da una malattia neurovegetativa che ci ha lasciati recentemente e che suonava come un angelo, sosteneva che in periodi di negatività, occorre spalancare le finestre e ascoltare la musica a tutto volume.
Chi frequenta le arti fa un gran dono anche alla propria salute. Ma le arti sono una grande risorsa anche a livello sociale. E in tempi di Coronavirus perché non ripartire da qui e inondare la rete di bellezza anziché di odio e insulti? Ci hanno provato musicisti e artisti della Corea del Sud con la K-Pop dimostrando che si può esprimere anche e soprattutto con la bellezza e l'Accademia Chigiana di Siena ha intonato l'Inno di Mameli in rete ricevendo il plauso del Presidente Mattarella.
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