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Là in mezzo al mar…

Là in mezzo al mar…

Crociere - insieme ad altri 1500 sconosciuti in un luogo che...

Lunedi, 26/07/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2010

Una volta erano i lungi viaggi, tra i continenti. Periodi di settimane in mezzo al mare, necessari a dimenticare il luogo di partenza e cercare di figurarsi quello di arrivo, con la coscienza che quel tempo sospeso in mezzo all’oceano era indispensabile per raggiungere una nuova vita, una nuova nascita. Allora, sì, la destinazione era l’obiettivo del viaggio degli emigranti, dei soldati, di chi poteva concedersi un gran tour. Al giorno d’oggi invece gusto e sapore, SPA e relax, casinò, karaoke, piano bar e sopra ogni cosa, la temibile animazione. La crociera, ai nostri giorni, rappresenta la tipica vacanza di chi si muove nello spazio ma resta inesorabilmente ancorato al suo mondo. Il giro di affari di questi megacondomini galleggianti ha raggiunto, solo in Europa, i 14,2 miliardi di euro di cui 4,3 miliardi in Italia (+9% rispetto al 2007), il paese che trae maggiori benefici economici da questa industria (30% del totale 2008). In Europa sono tre i più grandi cantieri navali in grado di costruire navi da crociera: l’italiano Fincantieri, il gruppo norvegese Aker e il tedesco Meyer Werft. Fincantieri, la fa assolutamente da padrone con una quota del 44% del totale e lavora quasi esclusivamente per il gruppo Carnival (che vale il 62% del fatturato); il gruppo norvegese Aker Yards (quasi il 30% del mercato) per la Royal Caribbean e, tramite Aker France, per Msc Crociere; il tedesco Meyer Werft (24% del mercato) lavora sia con Royal Caribbean che con Carnival. Tutti e tre insieme si dividono il 98% del giro d'affari mondiale delle navi da crociera, che è pari a 22,7 miliardi di dollari.

Quanto di più lontano dall’idea di viaggio, inteso come ricerca e incontro dell’alterità. Eppure gli appassionati di questo genere di vacanza sono stati 8 milioni nel 2000, hanno superato i 16 milioni nel 2008 e per il 2015 ne sono previsti 20 milioni. Nel 2008 i passeggeri in imbarco dai porti europei sono stati 4,7 milioni con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. E a chi sostiene che i pacchetti all inclusive, le comodità e le coccole offerte ai passeggeri rispondono alle necessità di una popolazione obiettivamente più anziana e quindi meno disponibile ‘all’avventura’ di un viaggio in autonomia, rispondono i dati: l’età media dei passeggeri è scesa a 36 anni, contro i 47 di dieci anni fa e i 55-60 di venti anni fa. In un divertente articolo del 2005 Michele Serra, reduce da una crociera descritta con dovizia di particolari, si chiedeva: “per capire meglio in quale secca ci si è arenati, sarebbe da domandarsi se è davvero necessario, per essere felici, fare il trenino al largo di Madeira”. A distanza di cinque anni non resta che registrare l’inesorabile aumento delle persone che decidono di trascorrere il loro periodo di vacanza (da vacante=libero) insieme ad altri 1500 sconosciuti in un luogo che riproduce il centro commerciale che ormai tutti abbiamo dietro casa. È troppo malizioso pensare ad una consumo-dipendenza?

 

(N.A.)



(26 luglio 2010)



 

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