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Judo, basket e fazzoletto

Judo, basket e fazzoletto

Mondo/ Le olimpiadi islamiche - Le atlete del grande mondo islamico tutte a Teheran. D’obbligo il chador anche in gara

Giulia Salvagni Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2005

Le Olimpiadi delle donne islamiche si apriranno il 22 settembre a Teheran. Il chador sarà d’obbligo anche in gara e le manifestazioni, che dureranno una settimana, saranno riservate a un pubblico femminile, fatta eccezione per le cerimonie ufficiali di apertura e le premiazioni finali. A Teheran, dove fervono i preparativi per questa IV edizione, arriverà la stampa internazionale tutta rappresentata da donne, anche le troupe televisive dovranno dotarsi di operatrici.
Scenderanno in campo atlete di diciotto discipline (tiro con l'arco, ginnastica, judo, pallamano, basket, golf, karate, squash, tennis, ping-pong, nuoto, volley, badminton -tennis con volano-, tiro a segno, calcetto, taekwondo, atletica, ping-pong per disabili) provenienti da tutto il mondo islamico. La lista dei Paesi partecipanti non è ancora stata resa nota, ma dal sito, www.mwlusa.org, Lega delle donne musulmane Usa, che ha sede a Los Angeles, sembra che la grande novità di quest’anno sarà l’ingresso delle statunitensi. L’invito sul sito, infatti, è: «Questa Lega e altre organizzazioni americane stanno cercando di dar vita alla prima rappresentanza di donne musulmane americane ai prossimi giochi di Teheran. Le atlete sono invitate a procurarsi il visto e a conformarsi con le regole di abbigliamento del Paese ospite».
La scorsa edizione dei Giochi si è tenuta quattro anni fa, nell’ottobre del 2001, ma a causa dell’attentato alle Torri gemelle, 11 settembre 2001, i Paesi partecipanti da 34 scesero a 23. Il paese che si aggiudicò il maggior numero di medaglie d’oro fu l’Iran (77) seguito dalla Siria (18) e dall’Azerbaijan (8). Altri paesi partecipanti, tutti con una forte rappresentanza di musulmani tra la popolazione, furono Pakistan, Kyrgyzstan, Kuwait, Bangladesh, Uganda, Tajikistan, Iraq, Afghanistan, Qatar, Sudan, Inghilterra, Yemen, Senegal, Repubblica del Congo, Marocco, Maldive, Malesia, Bahrein, Oman, India.
I Giochi nascono intorno ad una questione fondamentale, il chador. Secondo quanto è riportato dal sito ufficiale, www.icwsf.org, molte donne musulmane nel mondo: «osservano le regole dell'abbigliamento islamico e sono quindi nell'impossibilità di partecipare ai Giochi Olimpici». Si tratta di una quota di umanità non indifferente, calcola l'organizzazione iraniana, poiché comprende «un quarto di tutte le donne della Terra».
La Federazione nacque nel 1991 e due anni dopo arrivarono i primi Giochi grazie alla ferma volontà di Faezeh Hashemi, un personaggio molto popolare in Iran. Figlia di Rafsanjani (Ali Akbar Hashemi Rafsanjani), ex presidente della Repubblica e uomo chiave dell’economia iraniana, è essa stessa sportiva (nuoto, equitazione, sci), si deve a lei l'idea di una competizione al femminile «da tenersi secondo i criteri e i valori islamici».
Sarà possibile anche per donne non islamiche presentarsi? Farideh Badavi, segretaria generale dei Giochi, spiega: «In questa edizione potranno partecipare anche le atlete non musulmane». Ne è la prova che la stessa intestazione, rispetto agli altri anni, è cambiata. Non più «Muslim Women Games», giochi delle donne musulmane, ma «Women Islamic Games», giochi islamici delle donne. Può sembrare una variazione da niente, non è così se si considera che stavolta il comitato esecutivo ha un vicepresidente che rappresenterà i Paesi non islamici. Si tratta del cittadino britannico Ahmad Versi.
(25 agosto 2005)

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