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Jasmine detta 'Jas': la forza vincente e coinvolgente

Jasmine detta 'Jas': la forza vincente e coinvolgente

Dopo 40 anni un'italiana vince agli internazionali di tennis a Roma. Batte la fortissima americana Coco Gauff e dedica la coppa al Presidente Mattarella, suo 'tifoso d'eccellenza'. Vittora anche nel doppio con Errani

Lunedi, 19/05/2025 - Il femminile di giornata. cinquantanove / Jasmine detta 'Jas'. La forza  vincente e coinvolgente
“Crede nei sogni ma lavora duro per realizzarli”. Questa pronunciata da Tathiana, Garbin capitana della squadra azzurra cui appartiene Jasmine Paolini, m’è parsa una sintesi davvero convincente di quanto affascina di questa tennista, oggi vincente. Una giovane donna straordinaria che conquista per la sua incredibile, sorridente e coinvolgente normalità a fronte di sfide sportive eccezionali e di altissimo livello.
Abbiamo messo a fuoco Jasmine per la prima volta alle Olimpiadi di Parigi, dove ha vinto l’oro nel doppio con Sara Errani, divenuta oramai la sua migliore compagna sul campo. E data l’ulteriore vittoria di ieri a Roma nel doppio, Jasmine ripete a ogni domanda su Sara: consigliera e amica irrinunciabile. E’ lei sottolinea che è capace di rassicurarla e dirle le parole giuste quando entra in ansia.
”Jas”, come oramai la chiamiamo anche noi, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sabato 17 ha vinto la Coppa femminile degli internazionali di tennis di Roma, battendo la fortissima americana Coco Gauff dopo 40 anni dall’ultima Italiana vincente,  Raffaella Reggi.
Vedere la sua gioia, il suo grazie allegro, giocoso e spontaneo al Presidente, il suo sorriso, la coppa pesantissima alzata proprio verso Mattarella - al quale l’ha dedicata - sottolineando senza retorica e sempre sorridendo che, però, lei non la merita, risulta decisamente coinvolgente. Una gioia e una festa, la sua, a cui abbiamo assistito sui teleschermi nonostante l’appuntamento di portata enorme per il tennis femminile, rimanda una serenità e una normalità che rende credibili tutte le sue vittorie, come fossero traguardi semplici.
Le parole condite di gioia e di emozione con cui sottolinea le sue vittorie distraggono dalla forza e tenacia che mette in campo, con cui rincorre la palla, la colpisce, la rilancia spiazzando l’avversaria. Forse a molte ragazze, e non solo, comunica, e lo speriamo, che tutti possono provare sperando di farcela.
Ecco però che torna, per farcela, quel lavoro duro, necessario, di cui parlava la Capitana della squadra azzurra che può divenire la condizione ma anche e sempre la speranza di affrontare salite e di poter sognare imprese difficili in cui misurarsi con speranza di vittoria. Jasmine ha 28 anni, che per il tennis non sono pochi, ma a chi glielo ha fatto notare quasi a trovare un neo, guardando al suo futuro, piuttosto che complimentarsi in assoluto con lei, ha risposto che è sempre bello stupirsi di farcela anche oltre le aspettative.
La sua normalità e semplicità spiazzante la rende credibile quando afferma che gioca per divertirsi, ancor prima che per competere. Ed è, probabilmente questo che le garantisce una serenità che in chi la guarda giocare, incredibilmente si trasforma in leggerezza nonostante sia un’atleta combattente solida e compatta.
In queste giornate romane abbiamo imparato a conoscerla meglio proprio guardando il suo gioco e come ha firmato le sue vittorie, valorizzando in modo credibile e ancora ricordando e ringraziando tutti i componenti della squadra che la sostiene e la prepara alle gare. E così domenica 18 maggio, dopo il mitico trionfo di sabato 17 alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, Jasmine con Sara ha vinto anche il doppio contro la belga Mertens e la russa Kudermetova.
Jasmine e Sara campionesse degli internazionali d’Italia.
Una vittoria bella e portatrice di grande onore per il tennis femminile italiano. Peccato che la sconfitta di Jannik Sinner sia divenuta, per l’informazione, la vera notizia da promuovere, a danno in qualche modo delle nostre vincenti che, peraltro, non è sembrato essersene accorte. O comunque non l'hanno voluto sottolineare, forse per non infierire con chi comunque ha perso mentre loro hanno vinto il torneo e la firma della loro importante solidale e proficua amicizia. Siamo con loro anche in questo!
Paola Ortensi

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