IVG / dipendenze patologiche / finanziamenti alle scuole
Emilia Romagna - Qualche notizia e approfondimenti dalla Regione Emilia Romagna, con i commenti di Gabriella Ercolini e Laura Salsi
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2008
In calo nel 2007 le interruzioni di gravidanza
La relazione sulle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) effettuate in Emilia-Romagna nel 2007, in distribuzione in questi giorni, conferma la tendenza alla riduzione del fenomeno con un numero totale di interruzioni pari a 11.274 (11.458 nel 2006, -184 casi): tendenza ancora più significativa se posta in relazione al costante incremento di popolazione residente che la nostra regione registra a partire da fine anni ’90: la popolazione residente è passata, nell’ultimo quinquennio, da 4.059.416 all’1/1/2003, a 4.276.013 all’1/1/2008, con un incremento del 4,4% per la sola popolazione femminile in età feconda.
Il tasso di abortività (interruzioni per 1000 donne residenti in età feconda) dopo la consistente riduzione avvenuta nei primi anni ’90 rispetto al dato del 1987, di 14,6 per mille, si è poi mantenuto stabile nell’ultimo decennio e, negli ultimi 2 anni, registra una leggera diminuzione 9,6‰ (era il 9,9 per mille nel 2006) - con valori tendenti a sovrapporsi al dato nazionale (9,1 per mille, dato preliminare 2007).
“Questi dati testimoniano una corretta applicazione della legge 194 – affermano le consigliere Gabriella Ercolini e Laura Salsi - un’attenzione agli interventi di prevenzione, di sostegno alla procreazione responsabile e di assistenza alle donne con gravidanze problematiche”.
A tal proposito il gruppo Pd in Regione Emilia-Romagna ha presentato una Risoluzione (prima firmataria la consigliera Laura Salsi) per chiedere alla giunta di “proseguire nell'impegno teso a garantire un'applicazione piena, coerente ed omogenea della legge 194, nel rispetto della libertà e responsabilità della donna, anche alla luce dei progressi tecnico-scientifici che in questi trent'anni si sono verificati”. Nella risoluzione inoltre si chiede di “intensificare, nell'ambito di applicazione degli articoli 1, 2, 3 e 5 della legge 194, gli interventi di prevenzione, sottolineando come la legge tuteli la vita fin dal suo inizio e riconosca il valore sociale della maternità e di dar corso al potenziamento dell'attività dei consultori dell'Emilia-Romagna, così come previsto dal Piano Sociale e Sanitario, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, coinvolgendo nelle équipe consultoriali professionisti diversi (genetisti, ecc.) e oltre all'assistente sociale, altri operatori (educatori professionali, ecc ) capaci di svolgere una adeguata attività di orientamento sul piano socio-sanitario e di ricognizione e risposta ai problemi socio-economici e sanitari”.
L’analisi per la popolazione femminile residente nella nostra regione evidenzia un numero complessivo di interruzioni volontarie di gravidanza pari a 9.152 (9.391 nel 2006), di cui 5.702 riferite a donne residenti con cittadinanza italiana (con trend in diminuzione - 5.865 casi nel 2006 a fronte di 8.682 casi nel 1994), e 3.450 riferite a residenti con cittadinanza straniera, oltre un terzo del totale. Per queste ultime si è evidenziato un trend in aumento fino allo scorso anno: nel 2007 il dato appare in leggera flessione. Questo dato assoluto, se letto in relazione all’ammontare di donne residenti straniere, evidenzia un calo costante (passando dal 3,6% nel 1996 al 2,3% nel 2006 e all’1,9% del 2007), segno di una maggiore attenzione rispetto al rischio di aborti.
Dipendenze, i dati in Emilia Romagna
e il Programma triennale sulle dipendenze patologiche
Aumentano le persone in trattamento presso i Sert per uso di sostanze illegali: erano 12.559 nel 2006 con un aumento del 2,9 rispetto al 2005, dato in linea con quello nazionale. Gli utenti con dipendenza da eroina rimangono la maggioranza (72,6%) ma crescono in modo consistente quelle si rivolgono ai Sert per problemi legati all’uso di cocaina (1/4 dei nuovi utenti). Si registra un invecchiamento della popolazione in carico ai Servizi che dipende sia dai trattamenti farmacologici sostitutivi degli oppiacei, sia dall´aumento di utenti adulti (tra i nuovi utenti il 13,3 ha più di 40 anni), dato in linea con quelli dell’Osservatorio europeo sulle droghe).
Lo studio sulle stime emerse dai dati del Rapporto 2007 ha indotto la Giunta della Regione Emilia-Romagna ad approvare uno specifico Programma triennale sulle dipendenze patologiche (2008-2010).
“Il programma ha tre obiettivi principali – spiegano le consigliere Salsi e Ercolini - realizzare campagne informative rivolte ai consumatori di sostanze; promuovere interventi formativi per le polizie locali e le forze dell´ordine; sperimentare approcci dedicati per particolari tipologie di utenti. Il tutto grazie all´integrazione tra i servizi per le dipendenze che hanno lo scopo di favorire la qualità dell´assistenza e favorire l´accesso dei cittadini alle attività di prevenzione e ai percorsi di cura e di riabilitazione”.
Il Programma si inserisce in un’organizzazione dell’assistenza che è stata modificata lo scorso anno con l’istituzione nelle Aziende Usl del Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche, che ha accorpato le due discipline per rafforzare un approccio globale alla presa in carico della persona (dalla prevenzione alla riabilitazione) e l’integrazione tra tutti i soggetti del sistema di cura: medici di famiglia, Comuni, il volontariato sociale e il privato accreditato. Il Programma ha funzioni di coordinamento e monitoraggio degli interventi attivati a livello locale dalle Aziende Usl nel campo delle dipendenze patologiche, sia per quanto riguarda l’applicazione delle linee di indirizzo regionali, sia per garantire omogeneità in tutto il territorio regionale degli standard di intervento. Il documento specifica obiettivi, indicatori, tempi di realizzazione per ogni settore di intervento. Gli elementi di rilievo per la valutazione degli interventi da mettere in campo sono quindi: i nuovi utenti ultraquarantenni, il policonsumo di sostanze che si conferma una tendenza in crescita e la crescita di consumo di sostanze legali e illegali nella popolazione studentesca.
“Tra gli impegni inseriti nella programmazione regionale, particolare attenzione viene rivolta agli interventi di formazione e aggiornamento per i professionisti che operano nei Servizi. Verrà effettuata una ricognizione del fabbisogno formativo nei servizi ambulatoriali e residenziali, sia pubblici che privati, in modo da definire un programma di formazione continua per le professioni di area sanitaria e per quelle di area socio-educativa”, concludono le consigliere regionali del Pd.
Bando INFEA 2008: finanziamenti per le scuole
della Regione con progetti sostenibili
È stato approvato dalla Giunta regionale il Bando INFEA 2008 che prevede contributi alle scuole della Regione per progetti di educazione all’ambiente e alla sostenibilità, promovendo corretti stili di vita e di comportamento. Per l’anno scolastico 2008/2009 le domande vanno presentate entro il 12 settembre 2008.
“Oggi è più che mai difficile separare la componente ecologica da quella culturale – afferma la consigliera regionale Laura Salsi – L'ambiente può essere definito come un reticolo di relazioni, interdipendenze, scambi tra la realtà naturale e quella antropica. Non qualcosa di dato, ma il sistema di relazioni in cui viviamo e di cui siamo parte, dove giocano un ruolo fondamentale il grado di consapevolezza e i singoli comportamenti. E’ evidente quindi quanto sia importante investire sull'educazione delle nuove generazioni, dai più piccoli alla maggiore età”.
I progetti devono prevedere: un programma di lavoro integrato nel quale siano esplicitate le modalità di realizzazione e l´apporto di ciascun Istituto; gli indicatori e le modalità di autovalutazione dei risultati previsti e di quelli raggiunti; le modalità di divulgazione dei risultati in modo da renderli disponibili (mostre, report conclusivi, pubblicazioni, CD-Rom, siti web, seminari, incontri, ecc.); l’utilizzo di metodologie di ricerca-azione, partecipazione, sperimentazione e coinvolgimento diretto dei bambini e delle bambine.
I progetti possono contenere diverse tipologie di attività: curricolari; seminariali; di documentazione; ludico-creative; di produzione di materiali e sussidi didattici; di realizzazione azioni di miglioramento ambientale coinvolgenti l´ambiente scolastico e le sue relazioni con l´esterno (risparmio energetico, idrico, gestione rifiuti, mobilità sostenibile ecc.).
Possono partecipare al Bando gli Istituti Scolastici dell´Emilia-Romagna comprendenti scuole di ogni ordine e grado (Direzioni didattiche comprese anche le scuole d´Infanzia, Istituti Comprensivi, Scuole medie statali, Licei e Istituti di scuola secondaria, Scuole paritarie, scuole e nidi d´infanzia comunali). I progetti devono essere definiti e proposti in sinergia da almeno tre Istituti Scolastici tra loro in rete in cui una scuola svolge la funzione di capofila. Maggiori informazioni sul sito www.ermesambiente.it
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