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Israele attacca l'Occidente

Israele attacca l'Occidente

Ancora impunità per un Governo incapace di condivisione con i Palestinesi.

Lunedi, 31/05/2010 -
Può considerarsi civile e democratico un governo che senza dichiarare guerra attacca con un blitz militare, in acque internazionali, navi smilitarizzate? Può uno stato appartenente all'alleanza atlantica, combattere i propri alleati? Può una comunità di credenti usare l'assassinio, come arma preventiva, per proteggersi... Evidentemente no. Ma invece tutto ciò accade e continuerà ad accadere se la comunità internazionale, Obama-Hussein in testa, continuano a perseguire la lobby delle armi e della sudditanza a un Governo che utilizza l'azione teroristica a giustificazione della propria sicurezza. L'icubo israeliano è il controllo del proprio spazio vitale. A scapito di chi in quello spazio ci vive e ha vissuto. Contro ogni normativa e risoluzione internazionale. Contro ogni buon senso, che dal 1948 imporrebbe una equamine suddivisione delle terre, e condivisione dello stato israelo-palestinese. Bi-nazionale e bi-religioso. Una sconfitta. Il vice ministro degli esteri, oggi ha detto che <<Le navi pacifiste sono una provocazione>>. Le parole hanno perso il loro significato. Ciascuno può dire che il pacifista, che tenta di inserirsi in una avversa condizione patologica di "sicurezza" per portare testimonianza a popolazioni vessate, deve semplicemente essere eliminato. Fuori dal diritto internazionale, impunemente, uno stato cosiddetto democratico può permettersi atti di terrorismo? Di pirateria di stato? Può CONTINUARE A VIVERE IN UNA BOLLA di intoccabilità? In barba al diritto e alla comunità internazionale. L'azione militare di stanotte è stata gravissima perchè fuori dalle regole. Il governo di Israele ha agitato con prepotenza, in nome di una "cambiale" sempre pronta da scontare, L'Olocausto. Niente giustifica "Piombo fuso", nè gli insediamenti, nè la prepotenza, nè l'azione militare di stanotte. Niente giustifica il terrorismo. Specie se condotto da uno stato sovrano che da quarant'anni prende per i fondelli l'intera comunità internazionale.



Emanuela Irace

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