Login Registrati
Io sono un animale

Io sono un animale

Vivisezione - “Vivisezione, nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni” Albert Einstein

Pennello Alessandra Lunedi, 10/05/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2010

“Vivisezione, nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni” diceva Albert Einstein e questa frase non è rimasta nel passato: ultimamente slogan del genere ricorrono sempre più spesso durante le manifestazioni animaliste.

Tuttavia, che il grande fisico avesse ragione o meno sembra non essere molto rilevante, dal momento che nel mondo occidentale la sperimentazione animale resta alla base della ricerca scientifica.

Sono forti le argomentazioni contrarie all’impiego di animali per la scienza, ma non riescono comunque a scalfire fino in fondo le perplessità di chi lo ritiene un sacrificio necessario per il progresso.

Così, nonostante in molti sostengano l’importanza della questione, resta il fatto che i numeri parlano chiaramente e quello che ci dicono è che servirà ancora parecchio tempo prima che si diffondano soluzioni alternative agli esperimenti sugli animali.

Si tratta infatti, secondo gli ultimi dati, di 12.1 milioni di esemplari utilizzati a questo scopo, prevalentemente topi (ma non solo: tra gli animali da laboratorio si stimano perfino 3.898 gatti e 24.119 cani!).

Lo scontro tra scienziati e animalisti ruota essenzialmente attorno a una domanda principale: può la sofferenza animale essere giustificata dalle esigenze della ricerca? In altre parole ci si chiede che peso possano avere le pene degli esemplari sacrificati alla scienza quando sull’altro piatto della bilancia è proposto il progresso.

Secondo l’Unione Europea non è attualmente possibile vietare del tutto l’uso di animali nella ricerca biomedica così come nelle prove di innocuità. Su questa scia, il commissario Dimas ha affermato la necessità che la scienza faccia tutto quanto le è concesso per adoperare misure alternative, ma in assenza di tali metodi egli stesso ha ammesso che si dovrà ricorrere inevitabilmente alla sperimentazione sugli animali.

La Ceaea, Coalizione europea per l’abolizione degli esperimenti sugli animali, vorrebbe vietare i test su tutte le scimmie grandi e piccole. Si nota infatti che il loro utilizzo nell’ambito della ricerca è recentemente aumentato moltissimo data la loro forte somiglianza al genere umano.

Tuttavia secondo gli esperti incaricati dalla Ue è ancora troppo presto per instaurare un divieto del genere in quanto l’utilizzo di primati sembra essere essenziale per il progresso scientifico in svariate aree della ricerca sulle malattie. In particolare nella comprensione di malattie infettive come l’Hiv-Aids, per le quali le scimmie sono l’unica specie suscettibile di contrarre il virus e perciò l’unico modello animale utile per studiare la malattia ed elaborarne una cura.

Nel frattempo, dal 2004 è attiva in Italia l'iniziativa Vita da topi, che consiste nel salvare animali usati nei laboratori di vivisezione, riabituarli a una vita "normale", e darli in adozione presso famiglie.

In realtà Vita da topi si occupa soltanto di piccoli animali come topini, ratti, gerbilli, criceti e conigli (anche se i conigli in effetti non sono "piccoli animali", ma grossi conigli bianchi New Zealand che pesano svariati chili). Per coloro che volessero supportare in prima persona la causa animalista è quindi possibile mettersi in contatto con Vita da topi per cambiare l’esistenza a uno o più animaletti.

Resta il fatto che si tratta di una soluzione parziale e temporanea, lo scopo degli animalisti è invece attualmente quello di spingere verso l’elaborazione e la diffusione di tecniche alternative all’utilizzo di animali nella ricerca. Gli scettici non mancano, ritenendosi insostituibile la prova di laboratorio sugli esemplari animali prima della sperimentazione dei prodotti e dei medicinali sull’uomo stesso, in ogni modo solo il tempo potrà dirci quanto gli sforzi di coloro che supportano la causa animalista porteranno risultati. Certo è che l’indirizzo mostrato dall’Unione Europea è da sempre molto chiaro e sembra tendere a una diminuzione drastica dello sfruttamento animale al minimo necessario.



Immagine tratte da http://www.vitadatopi.net



(10 maggio 2010)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®