GIO / Uomini nella campagna contro la violenza sessista - L’Osservatorio Interuniversitario di Genere, Parità e Pari Opportunità (GIO), ha promosso una campagna di sensibilizzazione contro
Moschini Laura e Mariella Nocenzi Domenica, 27/01/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2013
Totti, Iacona, Zingaretti e Ovadia testimonials della Campagna IO NO dell’Osservatorio Interuniversitario di Genere, Parità e Pari Opportunità
L’Osservatorio Interuniversitario di Genere, Parità e Pari Opportunità (GIO), istituito fra le 4 università pubbliche romane, (Sapienza Università di Roma, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Foro Italico) ha promosso una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne in concomitanza con la Giornata Mondiale su questo tema e in occasione della presentazione dei dati di un progetto di ricerca europeo sui metodi, strumenti e buone pratiche contro la violenza domestica.
Si tratta, infatti, di un fenomeno in preoccupante crescita nel nostro Paese, dove ogni tre giorni una donna muore per mano di un uomo, spesso a lei vicino. Secondo l’ultima indagine sul tema di Eurobarometro (dati 2010), nei 27 Paesi membri il 25% delle donne ammette di conoscere una donna nella rete delle sue relazioni familiari o amicali vittima di violenza domestica. Inoltre, si stima che tra il 12 e il 15% della popolazione femminile del Vecchio Continente abbia subito abusi dopo i 16 anni. Anche questi dati hanno sollecitato l’Eige-European Institute for Gender Equality con sede a Vilnius ed organismo dell’Unione europea, a individuare 15 buone pratiche in Europa per contrastare il fenomeno. Gli asset sono la formazione di genere, la crescente consapevolezza, i servizi di supporto alle vittime e la diffusione delle conoscenze in eventi internazionali. L’Osservatorio sta conducendo in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Sociale di Bologna un'indagine fra gli stakeholders dei 27 Paesi membri più la Croazia proprio al fine di individuare le criticità culturali che favoriscono la diffusione di questo fenomeno e le modalità più efficaci per un intervento presso i destinatari attraverso mirate campagne di sensibilizzazione.
A tal fine, la campagna di sensibilizzazione promossa dall’Osservatorio, ha coinvolto testimonials maschili, fra i quali il calciatore della Roma Francesco Totti, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, il giornalista RAI Riccardo Iacona, il poeta e scrittore Moni Ovadia, il Presidente dell’ANVUR Stefano Testoni, che hanno indossato una t-shirt per esprimere il loro “NO” alla violenza sulle donne. Queste immagini sono e saranno diffuse sui principali canali informativi degli atenei e intenderanno offrire un esempio diretto e personale ai più giovani per fermare un fenomeno odioso e lontano dalla civiltà che dovrebbe caratterizzare la vita sociale del nostro Paese.
L’iniziativa è stata presentata anche in una Giornata di riflessione e di presentazione dei risultati della ricerca che si è tenuta il giorno 7 dicembre 2012 presso l'Aula Magna del Rettorato dell’Università di Roma Tre. Ad essa hanno partecipato vari esperti e rappresentanti istituzionali, fra i quali Lorella Zanardo, autrice del recente Senza chiedere il permesso, per i tipi di Feltrinelli, Patrizia De Rose del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alessandra Palattela per il Telefono Rosa. Significativa, in tema di buone prassi, anche la testimonianza di Orlando Corsetti, Presidente del Municipio Roma Centro Storico che, assieme al Comitato pari opportunità dell’Università di Roma Tre ha promosso la campagna e l’evento. Il primo Municipio della Capitale, nel cui territorio sono presenti realtà molto diverse come il rione Esquilino con una forte presenza di immigrati, si è fatto promotore di prassi giuridiche funzionali al miglioramento delle condizioni delle donne, a partire dalla considerazione del nucleo familiare anche come persona separata. Per una donna vittima di violenza che necessita di supporto immediato per sottrarsi agli abusi e ritrovare serenità o per i mariti separati che devono lasciare il tetti coniugale per una non meglio specificata sistemazione, ciò significa poter beneficiare di aiuti e servizi pubblici in un momento di estremo bisogno.
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