Domenica, 19/07/2015 - IO E TOPO GIGIO di Maria PEREGO
Chi ha superato i fatidici –anta almeno due volte si ricorderà con affetto e nostalgia di Topo Gigio, un pupazzo non più alto di venti centimetri che col suo fare sornione e birichino ammoniva i bimbi di allora con un ‘tormentone’: “E dopo Carosello tutti a nanna”.
Era l’ultimo divertimento della giornata per i piccoli, l’accompagnamento dolce, premuroso, quasi genitoriale verso il giusto e meritato (e doveroso, diremmo oggi) riposo, etica contrapposizione a quanto si legge oggi a margine di film programmati magari verso le 2 di notte “la visione non è adatta ad un pubblico infantile” oppure ‘solo in presenza di un adulto’.
Ma dove sono – si spera – i bimbi che a quell’ora tarda (o presta?) son ancor alzati?
Polemiche e contenziosi ormai inutili quanto inascoltati a parte, fa piacere sapere che in questi mesi la sua creatrice – e non poteva esser che una donna – Maria Perego – ha dato alle stampe per i tipi di Marsilio editore la sua auto e biografia quasi in sovrapposizione a quella del suo personaggio e non poteva che esser così: si tratta di Io e Topo Gigio ed ha come sottotitolo Vita artistica e privata di una donna straordinaria.
Proprio per questo – asserisce in introduzione la Perego - ora che son riuscita a farlo amare e persino imitare in tutto il mondo e sento la necessità di parlarne, mi rendo conto che la vita di Topo Giglio s’intreccia inevitabilmente con la mia e che, più che un trattato sulla marionetta, scriverò la storia di una vita.
Una creativa – come la si definirebbe oggi – Maria Perego, una mamma a tutto tondo di un ragazzo-personaggio-pupazzo divenuto popolarissimo e famosissimo, la cui gloria dura, per certi versi, tuttora, quasi un archetipo od un classico.
Nata a Venezia, iniziò la sua carriera in Rai fin dagli anni Cinquanta.
Col tempo inventa il personaggio di Topo Gigio che caratterizzerà il suo successo internazionale e la sua intera vita e che la porterà sui sets di tutto il mondo, testimone di un’esistenza artistica piena di eventi fantastici, certo, ma anche della difficoltà di esser una donna pensante in un mondo governato da uomini.
Dal 1997 è, insieme con Topo Gigio, ambasciatrice dell’Unicef ed ancora lavora con la determinazione di una persona che ha fatto dell’ironia e della fantasia i suoi principali strumenti di lavoro ed apprendimento.
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