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Invisibili ma belli

Invisibili ma belli

Teatro a Roma - Successo del primo Festival dei Teatri Visibili al Teatro della Visitazione

Colla Elisabetta Martedi, 26/05/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2009

Il primo Festival del Teatro Visibile, il cui sottotitolo recita “ora l’essenziale è visibile agli occhi”, promosso a Roma dall’Associazione Culturale “Teatro Oltre” e sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma e dalle Biblioteche di Roma, ha lo scopo di promuovere nuove drammaturgie che valorizzano il teatro contemporaneo e fanno conoscere al pubblico attori, autori, musicisti emergenti e di talento. Per quattro giorni si sono alternati in scena due spettacoli al giorno per un totale di ben otto pièces coinvolgenti e legate insieme dal filo rosso della musica, oltre che dalla passione e dal desiderio di uscire dalla invisibilità. “L’invisibile non è negativo - afferma una delle testimonial del festival, l’attrice Agnese Nano -, anzi: oggi tutto è giocato sulla visibilità, sullo sguardo degli altri ma spesso questa visibilità è vuota, dietro non c’è niente: meglio un luogo invisibile dove ci si confronta con la realtà.” Il Festival ha privilegiato una location al di fuori delle consuete rotte del centro storico: il Teatro della Visitazione in via dei Crispolti, zona Tiburtina, diretto dal giovane Federico Vigorito. “Il teatro in periferia? Perché no? - aggiunge Agnese Nano - Il pubblico, se si rappresentano cose belle viene dappertutto, così come ci sono teatri del centro quasi abbandonati, dove non c’è nessuno che lavora per renderli vivi.” Anche Maurizio Micheli, ospite del Festival insieme all’attrice Benedica Boccoli, è d’accordo su questo punto: “E’ importante fare teatro in un quartiere lontano dal centro, anzi è un’iniziativa ottima. E’ l’idea del teatro sotto casa, che a tanti non piace perché preferiscono andare al centro. L’unico vero modo per coinvolgere il pubblico, vicino o lontano, è quello di fare spettacoli che piacciano, che valgano. Ho 40 anni di teatro alle spalle e credo ancora che lo spettacolo dal vivo, dove persone vive e vegete recitano e si esprimono, in un’epoca in cui siamo sommersi da immagini incalzanti, sia l’unica vera alternativa che ci consenta di lasciare il divano almeno per una sera al mese”. Non è stato facile organizzare il Festival ma il risultato ha ampiamente ripagato gli organizzatori: “Vengo dal mondo musicale - racconta Daniele Conte, responsabile organizzativo della rassegna - sono batterista, ho lavorato al cinema e al teatro nell’organizzazione di eventi. L’obiettivo di questo Festival, alla sua prima edizione, era dare visibilità ad artisti meno conosciuti. Da musicista, mi piaceva l’idea che questa rassegna potesse offrire a degli artisti, bravi ma bistrattati, quello che io tante volte non ho trovato: l’accoglienza, un riferimento, un contenitore sempre più ampio. Gli spettacoli messi in scena erano molto diversi fra loro ma le compagnie hanno caratteri comuni: la grinta, la passione”.

Fra i tanti spettacoli messi in scena nelle serate della rassegna, la Giuria (composta da. Giampiero Rappa, Antonella Baccaro, Giulia Delli Santi, Stefano Pironti e Michele Sciancalepore, ha premiato “Equivoci: monologo in dieci quadri per attore e musicisti”, scritto e interpretato dal poliedrico Massimiliano Graziuso, con il commento musicale dal vivo di quattro splendidi musicisti, Paolo Buonomo (clarinetto), Alessandro Petti (chitarra), Salvatore Zambataro (fisarmonica), Piero Piciucco (Contrabbasso). La proclamazione del vincitore è stata affidata all’attrice Paola Tiziana Cruciani, ospite della serata finale. Lo spettacolo vincitore sarà programmato per due serate nel cartellone del Teatro India di Roma. Ottima riuscita sempre nell’ambito del progetto del Teatro Visibile, anche per il Laboratorio sulle nuove tecniche attoriali e di recitazione, che si è concluso con lo spettacolo “Sarò amato?” (liberamente ispirato ai testi di Alejandro Jodorowsky).



La forza creatrice delle donne



Lucia Ciardo, attrice e responsabile del cast artistico del Festival, è l’anima “femminile” del Festival, una donna piena di energia e talento, con alle spalle una solida preparazione teatrale.



Com’è nata l’idea del Festival dei Teatri Visibili?


E’ nata da me e da Daniele Conte. Proveniendo anche noi dal mondo dello spettacolo, abbiamo notato che spesso artisti bravi, talvolta addirittura fenomenali, non riescono ad avere visibilità né a farsi conoscere al grande pubblico e rimangono penalizzati perché non hanno occasioni o risorse economiche. Per questo abbiamo deciso di dare loro un volto ed abbiamo inventato questo Festival: io come pubblico vorrei poter scegliere cosa vedere in programmazione. Ci interessava far emergere gli artisti che hanno qualcosa da dire, perciò nel Festival ci sono spettacoli di vario genere.





Cosa pensi delle attrici donne?

E’ innegabile che la forza delle donne sia eccezionale: anche qui nella nostra rassegna dei Teatri Visibili le artiste si rendono “visibili” in ogni modo. La forza della narrazione è davvero forte: si tratta di attrici (anche di attori) che hanno fatto un percorso nella vita oltre che nel teatro, donne complete. Se penso ad attrici che portano avanti il teatro, come ad esempio Mariangela Melato, mi accorgo di quanto siano complete come professioniste e come donne. Le donne sono “di più”, aggiungono nel lavoro una forza creatrice più forte.

(26 maggio 2009)

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