Intervista di Alessia Mocci ad Antonio Pelliccia ed alle sue pubblicazioni poetiche
Nel 2012 ha pubblicato “Piccolo Canzoniere” e “Nuove Canzoni” con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni e sono in pubblicazione “Nudo d’amore” ed una piccola silloge “Canzoni d’inverno” presente in una raccolta a quattro autori.
Sabato, 09/06/2012 - “Sono così miti/ le nostre giornate/ a passeggio/ per le strade del borgo,/ che il sole autunnale/ rischiara/ di una luce speciale./ Nelle piazzuole/ è un gioire/ di bimbi festanti / che giocano a palla,/ e nelle aiuole/ di un verde cangiante/ un fiorire/ di ragazze esultanti/ d'amore./ E anche tu sei più bella,/ se cammini al mio fianco,/ e l'azzurro del cielo/ ti dipinge sul volto/ il sereno candore/ dei tuoi giorni migliori.// […]” - “A passeggio”
Antonio Pelliccia è nato nel 1945 a Casalnuovo di Napoli, dove vive ed esercita la libera professione di medico-chirurgo pediatra dopo aver diretto per molti anni una divisione di Pediatria di un ospedale di Napoli. Ha avuto per molti anni esperienza di impegno politico e amministrativo nel proprio comune e nel circondario.
Nel 2012 ha pubblicato “Piccolo Canzoniere” e “Nuove Canzoni” con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni e sono in pubblicazione “Nudo d’amore” ed una piccola silloge “Canzoni d’inverno” presente in una raccolta a quattro autori.
Antonio Pelliccia si è dimostrato molto disponibile nel rispondere ad alcune domande sulla sua poetica e sulle sue pubblicazioni. Buona lettura!
A.M.: La poesia come via di fuga dalla vita reale. Anche per te la poesia è una via di fuga?
Antonio Pelliccia: La forza dell’ispirazione estranea potentemente dalla vita reale pur tuttavia è sempre il dato oggettivo della realtà ( luoghi, persone, eventi, stati d’animo ecc. ) che traspare nelle forme e nell’atmosfera dei versi. Credo che la formula del “Correlativo oggettivo” di montaliana memoria sia tuttora valido in poesia.
A.M.: Nel 2012 è uscita la tua raccolta “Piccolo Canzoniere”. Qual è la poesia al suo interno che ancora oggi ti fa tremare quando ci ripensi o la rileggi?
Antonio Pelliccia: Amo intensamente le mie prime poesie cioè quelle degli anni 60. Sono i versi dei miei vent’anni ed hanno per me un fascino struggente anche per il mondo che esprimono.
A.M.: A breve usciranno altre tue novità editoriali: “Nuove Canzoni” e “Nudo d’amore”. Quali sono le differenze sostanziali tra le due raccolte?
Antonio Pelliccia: “Nuove canzoni” sono una continuazione ideale del “Piccolo canzoniere”, si rifanno agli stessi motivi di fondo ed ad una stessa ispirazione. “Nudo d’amore“ è una raccolta più intimistica, c’è un maggiore scavo interiore e si rifà ad una tematica che considero più vera ed essenziale del mio mondo poetico.
A.M.: Hai anche in uscita una piccola silloge in una raccolta a quattro autori dal titolo “Canzoni d’inverno”. Perché hai scelto di partecipare ad una raccolta a quattro?
Antonio Pelliccia: “Canzoni d’inverno” è una mia piccola silloge ( 10 componimenti ) molto compatta che ho composto proprio nell’ultimo duro inverno. Ho accettato di essere inserito in una raccolta a quattro soprattutto per avere l’occasione di confrontarmi con altri autori più giovani e forse alle prime prove come me.
A.M.: Quali sono gli scrittori che più ami e che più ti ispirano?
Antonio Pelliccia: Sono molto legato alla poetica esistenziale di Montale degli Ossi e di Satura e di Sereni degli Strumenti umani. Sia per la forma che per i contenuti mi piacciono molto Saba, Penna, Caproni e Pasolini. Non nascondo però una sorta di segreta ammirazione per la poesia civile di Luzi e Quasimodo. Anche alcuni autori del secondo Novecento come ad esempio Sanguineti Zanzotto er Erba riscuotono la mia ammirazione.
A.M.: Tastiera oppure carta e penna?
Antonio Pelliccia: Uso quasi sempre il computer per il mio lavoro, solo eccezionalmente mi lascio andare a carta e penna.
A.M.: Curiosità! Se potessi scegliere una città in quale potresti aver maggiore ispirazione?
Antonio Pelliccia: Io sceglierei Firenze, quella per intenderci della temperie culturale degli anni 30.
A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? La consiglieresti?
Antonio Pelliccia: Mi trovo molto bene. C’è una buona accoglienza ed assistenza e la consiglierei senz’altro. Solo preferirei che di volta in volta puntasse su qualche singolo autore a sua discrezione più meritevole e lo premiasse anche con pubblicazioni senza contributo dell’autore.
A.M.: Hai in mente di presentare al pubblico le tue pubblicazioni?
Antonio Pelliccia: Io sono di carattere molto schivo e riservato ed inoltre i miei versi non offrono particolari difficoltà interpretative. Invece mi piace molto ascoltare le reazioni e le osservazioni dei miei lettori quindi non esiterei a partecipare a un piccolo dibattito sui miei componimenti.
Rupe Mutevole Edizioni sarà presente ad ottobre alla Fiera Internazionale del Libro di Milano:
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