Intervista di Alessia Mocci a Marco Pellacani ed al suo Distratti particolari pensieri, Rupe Mutevol
Marco, in questa intervista, ci parla della sua passione per la scrittura, della sua quotidianità, dei suoi sogni ed aspirazioni, e del suo “Distratti particolari pensieri”. Buona lettura!
Giovedi, 08/03/2012 - “Non c’è di meglio che la mia città, devo dare a lei la precedenza: è la buona e vecchia signora Modena, con la sua nebbia fitta che si taglia con un coltello.”
Con queste parole, Marco Pellacani, risponde alla domanda sulla città nella quale riuscirebbe a trovare maggiore ispirazione: la sua città, la sua Modena.
L’autore è fresco di stampa, infatti, nel mese di febbraio 2012 è uscita la sua pubblicazione “Distratti particolari pensieri”, edito per la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “La Quiete e l’Inquietudine”.
Tratto dalla prefazione:
“In poche parole: una lettera che diventa atto d’amore, proprio quello di cui tutti abbiamo bisogno, così tocca le corde degli animi, le fortifica, le avvince. Un chiaro esempio di umanità in un mondo di spade, di kamikaze, di armi e di vili interessi. In questo nuovo libro, che consiglio a tutti di assaporare, c’è tanta vita, tanta voglia di esserci e di essere, ma soprattutto c’è tanto amore.”
Marco, in questa intervista, ci parla della sua passione per la scrittura, della sua quotidianità, dei suoi sogni ed aspirazioni, e del suo “Distratti particolari pensieri”. Buona lettura!
A.M.: Quando è iniziata la tua passione per la scrittura?
Marco Pellacani: Inizio a scrivere poesia nell’anno 1992 prima di incontrare mia moglie.
I miei versi sono semplici, densi di luce, a volte denunciano ingiustizie del quotidiano.
La scintilla che ha messo in moto la mia passione per la scrittura è nata dal fatto che era presente in me la necessità di esprimere quello che sentivo dentro: la poesia, che ha trovato abbondante spazio mettendo su carta le mie emozioni, un vero urlo.
A.M.: Quali sono i tuoi autori guida che ti hanno accompagnato durante gli anni?
Marco Pellacani: Nessun’autore mi ha mai guidato, credo di essere uno spirito libero, troppo vagabondo che non si lascia condizionare, almeno da altri poeti. Autore di me stesso, riesco sempre a stupirmi nel guardare la luna che in alto se ne sta e ride, ruffiana, facendo da guardiana sulla mia vita. La migliore compagna e guida è stata sempre la natura e la parte più intima e spirituale che continua a vivere dentro di me.
A.M.: Come nasce l’idea di scrivere “Distratti particolari pensieri”?
Marco Pellacani: Le idee che ho sono sempre tante, a volte sono difficili da realizzare, per quanto riguarda questo mio ultimo libro, ho messo assieme le mie migliori poesie, quelle premiate da diversi premi letterari dal 2005 al 2011. È stato come raccogliere particolari che prima erano fissati solamente su piccoli fogli di carta, tutti distratti come dolci pensieri nella mia mente. Avevo il bisogno di dare loro forma per non perdere l’opportunità di comunicare quello che questi versi mi hanno trasmesso per tanti anni.
A.M.: A chi dedichi questa tua pubblicazione?
Marco Pellacani: La dedico ad una bambina che conosco, si chiama Greta, e veramente bella e regala gioia solo a vederla proprio perché è innocente e limpida, piccolo germoglio di vita.
A.M.: Se potessi scegliere dove vivere, qual è la città che ti donerebbe maggiore ispirazione poetica?
Marco Pellacani: Penso che il cuore sia il posto migliore dove si rintanano le emozioni più intime e vere. Non ci sono città da scegliere. Cerco sempre di scoprire le strade belle che sono dentro di me, sono le migliori e desidero percorrerle sino a stanare ogni angolo nascosto, lo voglio scoprire. Non c’è di meglio che la mia città, devo dare a lei la precedenza: è la buona e vecchia signora Modena, con la sua nebbia fitta che si taglia con un coltello. Se sono vicino ad un piatto di tortellini della mamma fatti in casa, oppure ad un buon bicchiere di Lambrusco o sotto la Torre Ghirlandina, questi elementi sono la ricetta per trovare la mia maggiore ispirazione poetica. Considero un grande vantaggio poter viaggiare con la mia fantasia mentre scrivo, anche se non riesco a definire in questo mio vagare la destinazione precisa, ma spesso i ricordi belli si trasformano in un’oasi di pace che aiutano a dare il meglio di me stesso.
A.M.: Hai un sogno nel cassetto?
Marco Pellacani: Troppi sogni, sono stato definito un sognatore e per questo non riesco a darmi dei limiti. I cassetti sono pieni di carte e progetti sempre da realizzare e definire, assieme a coloro che mi daranno fiducia ed amicizia. Nel mentre vi chiedo di lasciarmi appeso al filo dei miei sogni, alla realtà ritornerò poi con molta calma. Io non ho mai fretta, anche perché non riesco a correre veloce.
A.M.: Qual è il tuo pensiero sui social network?
Marco Pellacani: I giorni nostri sono oramai destinati all’uso del Computer che quasi impone l’uso di questi social network, anch’io sono da loro rapito; sono mezzi tecnologici nuovi. Li considero efficaci, anche se non aiutano affatto l’incontro con le persone, mi rendo conto che non ho mai desiderato un sorriso, una pacca sulla spalla come in questi tempi. Credo che i social network inizino a fare la sua efficacia, mi lasciano scrivere, parlare, senza mai incontrare nessuno. Alla fine del giorno presto abbraccerò la mia tastiera, bacerò il mio monitor, e proprio come Michelangelo verso la Sua Pietà talmente bella dirò stupito: “Ma perché non parli?”. Un vero successo!
A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni?
Marco Pellacani: La editrice è da consigliare. L’amicizia con Silvia Denti che ha curato benissimo la mia opera mi facilita senz’altro questo rapporto. Mi troverò certamente bene, non ho dubbi.
A.M.: Hai qualche novità per il 2012 che vuoi condividere con noi?
Marco Pellacani: Non conosco il futuro, certamente aspetterò di condividere con voi la buona divulgazione e successo del mio libretto che per me è pane quotidiano. Le novità potrebbero essere nascoste fra le pagine di altri libri che potrei concedere a Rupe Mutevole, ma resta tutto da vedere e valutare assieme con tanta amicizia.
A.M.: Ringrazio Marco per la sua ironia e concordo pienamente con l’abbraccio alla tastiera del computer!
Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.
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