Intervista a Valentina Muzii - di Guendalina Di Sabatino
Ha prestato il suo aiuto di volontaria a L’Aquila per il recupero e la messa in sicurezza del patrimonio artistico per conto della Protezione Civile Nazionale e per il nucleo di Legambiente Beni Culturali
Lunedi, 01/03/2010 - Valentina Muzii, 28 anni, è restauratrice di opere d’arte. Vive e lavora a Teramo dove costituisce una ditta individuale artigiana; opera nel territorio abruzzese eseguendo restauri in ambito privato e pubblico sotto la supervisione e certificazione della Soprintendenza B.S.A.E. d’Abruzzo. Ha prestato il suo aiuto di volontaria a L’Aquila per il recupero e la messa in sicurezza del patrimonio artistico danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009 per conto della Protezione Civile Nazionale e per il nucleo di Legambiente Beni Culturali.
Come si è svolta l’opera di volontariato?
Ho lavorato tra le macerie insieme ad altri giovani volontari giunti da tutta Italia dai primi di giugno fino a dicembre 2009. Poi le operazioni sono state interrotte per via del clima troppo rigido. Con la mia squadra di recupero sono stata impegnata nelle chiese del centro storico dell’Aquila dove i danni sono inimmaginabili: dipinti spezzati, sfondati, accartocciati e addirittura appallottolati sotto il peso dei crolli. Nella Basilica di Collemaggio abbiamo spulciato le macerie, un cumulo alto sei metri, per raccogliere tutti i frammenti dell’organo. Siamo intervenuti anche in molte frazioni limitrofe al capoluogo: Capestrano, Paganica, Rocca Calascio, Onna, ed altre; in alcuni paesini dell’entroterra teramano, come Tossicia, ai piedi del Gran Sasso e nel pescarese a Tocco da Casauria e Popoli, perché il sisma ha fatto danni fin laggiù.
Com’è organizzata una squadra di recupero?
In genere è costituita da 8 volontari che operano in sinergia con i Vigili del Fuoco impegnati nelle fasi più rischiose, come entrare negli edifici pericolanti e prelevare le opere d’arte.
Nella mia squadra i ruoli erano ben precisi. Il caposquadra coordinava tutto il lavoro e si occupava dei passaggi burocratici: autorizzazioni, verbali, contatti con le istituzioni, e altro; due schedatori redigevano le schede per l’identificazione delle opere d’arte e il fotografo provvedeva alle immagini; tre imballatori-trasportatori si occupavano di imballare accuratamente le opere, caricarle sui mezzi di trasporto e consegnarle nei depositi temporanei. C’era infine la mia figura di restauratrice: avevo innanzitutto il compito di dare disposizioni sul corretto maneggiamento e spostamento delle opere, segnalare eventuali degradi importanti e l’urgenza di un intervento di restauro. Se occorreva prestavo i primi soccorsi, come ad esempio spolverare eventuali depositi di macerie o intervenire sui lembi di tela strappati. Predisponevo al meglio le opere per il trasporto, onde evitare ulteriori danni e garantire un corretto stoccaggio nei depositi, in attesa di un vero e proprio intervento di restauro. Ovviamente, trattandosi di beni vincolati, tutte le fasi di recupero venivano seguite e supervisionate da un funzionario della Soprintendenza ai Beni Artistici.
In alcune chiese i crolli hanno riportato alla luce opere d’arte sconosciute.
E’ stata un’emozione vedere l’affresco trovato dai Vigili del Fuoco sulla controfacciata della Chiesa di S. Pietro Apostolo di Onna. Un’opera di buona qualità pittorica dei primi del ‘400, di grandi dimensioni in origine, raffigurante una Crocifissione: la Madonna in posizione frontale e due angeli che raccolgono il sangue di Cristo che sgorga dal costato. Onna è stata quasi cancellata dal sisma. La chiesa, fortunatamente ha ancora in piedi la facciata, seppure puntellata e pericolante, e il tetto, ma ha visto crollare completamente la parte absidale e quella dell’altare maggiore. I danni a livello architettonico sono ingenti. All’interno sono stati recuperati e portati in salvo svariati dipinti e sculture scampati ai crolli, purtroppo sono stati gravemente danneggiati due dipinti su tela del ‘600, già restaurati in passato.
nella foto: Paganica - Ch. S.M. della Misericordia
Lascia un Commento