Intervento della Presidente Ester Pacor “Udi caffè delle donne”
Consiglio provinciale straordinario a Trieste del 24 novembre 2011 in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Venerdi, 25/11/2011 - Intervento della Presidente Ester Pacor “Udi caffè delle donne” e presidente della Consulta femminile di Trieste al Consiglio provinciale straordinario a Trieste del 24 novembre 2011 in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Nel 2009, durante una seduta solenne, questa sala ha ospitato l' Anfora in una tappa della Staffetta “STOP al femminicidio” promossa dall' UDI nazionale che ha coinvolto nel suo percorso di un anno da Niscemi a Brescia tante associazioni di donne e istituzioni.
E' stato un momento emblematico e denso di emozione come lo è questa giornata.
A nome delle 15 Associazioni che compongono la Consulta femminile di Trieste e che nomino (Adei, Adositalia, Ande, Aidda, Ammi, Cif, Convegni Maria Cristina, Donne Africa, Fidapa Tergeste e Trieste, Futuro Donna, Mdt, Rete DPI – Nodo di Trieste, Soroptimist, Udi “il caffè delle donne”) ringrazio il Presidente del Consiglio e tutti i consiglieri e le consigliere che hanno voluto accogliere la nostra richiesta di dare solennità istituzionale a questa giornata.
Le narrazioni che abbiamo ascoltato parlano da sole.
Assistiamo ad una vera e propria “mattanza”.
Nel 2010 nel nostro Paese sono state uccise 127 donne (6.7 % in più rispetto all' anno precedente). Solo nel 4 % dei casi l' autore è uno sconosciuto e, solo raramente, uno
straniero. E Trieste non ne è esclusa.
E' la casa il luogo in cui la donna rischia maggiormente la vita ed è il rapporto più intimo, quello d' amore, che risulta fatale. Il miliardo che la nostra Regione spende ogni anno per i servizi di aiuto e di contrasto potrebbe essere destinato ad altro.
Bisogna fare di più contro questo “male”, lo stupro, che l' ONU ha definito “un atto di guerra”.
Dare certezza alla pena, eliminare attenuanti, buone condotte, pentimenti, garantire la costituzione di parte civile per le associazioni delle donne nei processi accanto alle vittime, costruire una cultura della solidarietà affinchè anche chi assiste ad atti violenti denunci.
Assistiamo al persistere di attitudini socio-culturali che “condonano” la violenza domestica e dobbiamo agire per cancellare questi stereotipi.
Vediamo divulgate dall' industria della pubblicità e dai media immagini sessiste nelle quali donne e uomini sono spesso raffigurati in modo stereotipato.
C'è un grande lavoro da realizzare.
Istituzioni e associazioni devono lavorare insieme per “abitare le nostre vite senza violenze”. E. P.
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