Settantenni (e oltre) di oggi - Conversazione con Renata Muliari
Bartolini Tiziana Domenica, 26/02/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2012
“Le giovani, oggi, sono meravigliose. Sono molto più informate di quanto non lo fossimo noi alla loro età. Sono più istruite, e questo si vede anche nell’UDI. Ma mi sembrano sole”. Renata Muliari viaggia verso gli 84 anni - che compirà tra qualche mese - con il vigore tipico delle persone che non si sono mai perse d’animo. “In generale vedo le giovani donne vivere in solitudine le tante difficoltà che devono affrontare. Mi dispiace che la nostra generazione non sia riuscita a trasmettere la gioia che si prova nel fare le battaglie essendo in tante e sapendo che sono lotte che andranno a favore di tutte. Troppe giovani pensano in modo individuale e non riescono a capire l’importanza del far parte di una comunità per migliorare le cose. Non è che sono egoiste, è che hanno difficoltà a vedersi in una dimensione collettiva ampia”. Dopo aver lavorato a ‘Noi donne’ dal 1954 e aver militato nell’UDI di Roma, Renata è stata tra le fondatrici dell’UDI romana La Goccia, nel 1984. Da decenni non manca un appuntamento e puntualmente contribuisce con entusiasmo alla diffusione del calendario UDI, che è strumento politico e fonte di autofinanziamento. “L’idea di fare cose insieme mi ha sempre dato una grande soddisfazione. Sono contenta di essere vissuta in un’epoca che mi ha permesso di realizzare molto. Ci siamo impegnate tantissimo e lottando siamo cresciute dal punto di vista umano, che è importantissimo nella vita e nella società. Anche se c’erano opinioni diverse, o se si litigava, la solidarietà tra noi non mancava mai perché eravamo unite in modo profondo. Insieme, come donne, volevamo cambiare la realtà. Questo ci ha dato una forza incredibile. Tutto ciò manca a quelle giovani di oggi che vivono come prioritario il mito della bellezza e del consumismo”. Le lotte delle donne, dal dopoguerra, erano quelle per i diritti fondamentali: il lavoro, la parità salariale, i servizi sociali, la maternità come valore sociale, l’istruzione e il nuovo diritto di famiglia… “Sì, ma erano anche lotte dure. Penso al divorzio… ricordo con emozione che, mentre diffondevamo ‘Noi donne’ in Campo de’ Fiori una signora anziana si avvicinò dicendo ‘brave, se non è andato bene per mia madre, né per me né per mia figlia, andrà bene per mia nipote!’… sentii che avremmo vinto quella battaglia. Un altro ricordo molto forte lo conservo per la legge contro la violenza sessuale. Andavamo a manifestare davanti alla Camera tutte le settimane e alla fine eravamo rimaste in poche, ma riuscimmo a far capire l’importanza di quella battaglia. La legge, anche se con molto ritardo, fu approvata”. Insomma attraverso quelle lotte vi sentivate protagoniste del vostro tempo… “Sì, e con tanta passione. Fare le battaglie e le lotte ti emoziona, nel momento in cui fai le cose giuste ti senti viva. Se sei insieme ad altre donne, l’emozione è ancora più grande”. Il messaggio di Renata Muliari alle giovani, ma non solo, è “impegnarsi per una società più giusta e a misura di donna, imparare ad ascoltarsi, capirsi e volersi bene anche tra generazioni diverse. Oggi, se non riusciamo a fare questo, tutte perderemo molto”.
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