Giovanna De Simone Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2006
Accendo come al solito la TV, un po' per staccare dalla giornata, un po' per vedere se qualcosa è migliorato nel panorama delle offerte televisive. Chissà perchè, ma vengo sempre colpita dalla pubblicità. Sarà la sovrabbondanza.
Le immagini mi passano davanti veloci e mi offrono, ancora, corpi di donne sempre più simili tra loro e omologati ad un ideale di perfezione e giovinezza che purtroppo non sembra più appartenere solo all'universo maschile. E ancora, i nostri corpi che sfilano sono sempre più nudi, sempre più ammiccanti, sempre più esposti come merce di contorno sul mercato del pagante acquirente, quasi un omaggio ad nuova confezione di colla. La situazione poi non migliora quando cominciano i veri e propri programmi, quando le scosciate e mute presenze femminili di fianco al Conduttore sono quasi meglio delle altre donne, che pur di poter parlare, sacrificano un pezzo della propria dignità mostrando almeno uno scorcio di tette.
Questo è quello che passa tutti i giorni attraverso il mezzo di comunicazione di massa più potente del mondo. Queste sono le donne.
A quale immagine di donna si riferiranno i giovani uomini in futuro? A quale donna verrà imposto di uniformarsi alle ragazze?
Alla puttana in vendita tutti i giorni in TV, da picchiare insultare ammazzare se rifiuta la prestazione?
Anche per questo motivo sono necessarie misure che trattino in materia di etica pubblicitaria, di discriminazione sessuale e televisione, perchè il cambiamento passa soprattutto via cavo.
(25 ottobre 2006)
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