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Inondiamo Alemanno con migliaia di vademecum rosa confetto

Inondiamo Alemanno con migliaia di vademecum rosa confetto

Inondiamolo di vademecum rosa confetto fino a che non ne sarà travolto e sarà costretto a chiederci pubblica ammenda. Considerazioni riguardo al "Vademecum per la tua sicurezza" di Alemanno

Giovedi, 21/07/2011 - Care donne di classe, care tutt@, sono la Dea Kalì e voglio rubarvi solo un momento.



Vi scrivo per dirvi che se vi capiterà tra le mani nei prossimi giorni un libretto con la copertina rosa confetto, l’immagine di una donna immersa tra le viole, il logo in alto a sinistra di Roma Capitale, intitolato Vademecum per la tua sicurezza, vi consiglio di dedicargli qualche minuto: il tempo di fermarvi in una tabaccheria, acquistare una busta dalle giuste dimensioni, incollarci un francobollo da 60 centesimi e rispedirlo via posta ordinaria al Comune di Roma, all’attenzione del sindaco Alemanno, che è il mittente dell’opuscolo indirizzato a tutte le donne della città come offesa diretta alla loro intelligenza di base. Sfogliarlo ovviamente non costa nulla, ma in fondo non aggiungerete molto a questi pochi e brevi pensieri che seguono.



La violenza maschile è una questione complessa che riguarda il rapporto uomo- donna.



Non esistono scorciatoie possibili che tengano, e chi dice di voler affrontare la questione attraverso provvedimenti e leggi di stampo securitario, o attraverso decaloghi di istruzioni per l’uso, non vuole cambiare le cose.



Le cose si cambiano se si mette in luce, se si svela innanzitutto il cuore del problema, ed è ciò che il libretto di Alemanno non fa. Il libretto di Alemanno fa un’altra cosa. E lo si capisce immediatamente, già dal sottotitolo, che apre sulla magica parola “sicurezza” . Sappiamo che la sola sicurezza che desiderano le donne è la libertà di vivere e convivere, di fare, esprimersi, avere le opportunità pari, essere diverse, oltre che avere i soldi per essere autonome. Quando la parola sicurezza non viene utilizzata in questi modi, e qui non viene usata in questi modi, diventa quasi sempre un tentativo di strumentalizzare le donne per imporre un modello di società ed un’idea di mondo che delle donne è nemica (devo ricordare come maldestramente passò il pacchetto sicurezza contro gli immigrati?)



La violenza maschile contro le donne va affrontata attraverso un profondo cambiamento culturale svelando ed agendo il conflitto tra i sessi. Non esistono altre strade. Servirebbe quindi un lavoro di formazione, di prevenzione, un lavoro culturale e politico che investa soprattutto la parte maschile. Un lavoro intenso, costante, incentivato e finanziato dalle istituzioni, tanto per essere concreta.



L’obiettivo, è meglio ricordarlo in continuazione, dovrebbe essere quello di impedire che gli uomini violentino e uccidano le donne, ma questo opuscolo riproduce solo il brodo di stereotipi e l’immaginario falso ma radicatissimo per cui la nemica è la notte, la vittima è la donna sola in strada con il vestito succinto. Lei e soltanto lei, sotto i riflettori.



Tutto, ancora e sempre, per non mettere in discussione né la famiglia, luogo in cui le donne vengono violentate e uccise, nè il familismo, imperante nel nostro paese più che altrove.



Inondiamo Alemanno con migliaia di vademecum rosa confetto fino a che non ne sarà travolto e sarà costretto a chiederci pubblica ammenda!



Collettivo Donne di Classe

donnediclasse@gmail.com

fb: Donna di Classe

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