6 febbraio, presentazione del romanzo nato dalla penna della scrittrice pugliese ma cremonese d’adozione: 'Un ritratto delicato e commovente di un ventennio che ha segnato i destini del nostro Paese'
Il 6 febbraio prossimo Rosa Ventrella presenterà il suo romanzo presso l’Osteria del Fico (via Guido Grandi 12) a Cremona alle ore 16.30.
Da dove nasce l’idea di scrivere questo romanzo? “Nasce dalla grande passione per il periodo storico in cui il romanzo è ambientato, un periodo drammatico, che ha segnato in modo indelebile i destini del nostro Paese e dal desiderio di farlo rivivere, non attraverso le pagine della grande storia, ma attraverso gli occhi delle figure “minori”, della gente comune che la storia l’ha vissuta e subita.”
Di cosa parla Innocenza e peccato? Un titolo per altro che merita una spiegazione.
Innocenza e peccato non è solo la storia di una donna, Nella, ma di tutte le donne che hanno vissuto, come lei, il peso dei pregiudizi, della gretta moralità del tempo, tentando di rimanere attaccate ai propri desideri e non rinunciando mai ai sogni. Il titolo nasce dal fatto che non vi è alcun innocente nel romanzo. Tutti, compresa Nella, si sono macchiati di colpe che hanno determinato il loro destino. Alla fine, però, l’unico vero innocente si rivela colui su cui, per primo, il giudizio popolare ha scaricato, senza riflettere un solo istante, colpe infamanti.”
È un libro autobiografico, che racconta un’esperienza famigliare personale?
“Non è un libro autobiografico, anche se le storie personali sono presenti in ogni pagina del romanzo, nei racconti che hanno riempito la mia infanzia, nell’aria che si respira, nelle piccole cose del quotidiano.”
Quali sentimenti animano la giovane Nella, la protagonista?
“Nella è una donna combattuta tra il sogno di una vita che avrebbe voluto realizzare, seguendo i suoi istinti e il suo cuore, e quella che, invece, gli altri le hanno cucito addosso. In Nella, la macrostoria si lega indissolubilmente alla microstoria. Si macchia anche lei di colpe terribili, piegandosi a un matrimonio di convenienza, riparatore, ma solo per non macchiare di infamia suo figlio. Costretta a prendere decisioni difficilissime, si piegherà a una vita che non sente sua. Alla fine, però, si rivela la sua forza, la caparbietà di bambina, quando sceglie di disfarsi di quella maschera ingombrante e vivere solo come se stessa. Il destino la premierà.”
Il libro è un intreccio amoroso ma con riferimenti storici. Come mai hai deciso di ambientare il tuo romanzo in un periodo così difficile per la popolazione italiana?
“Perché, in mezzo alle decisioni dei grandi, che seminavano ovunque morte e distruzione, c’era tutto un popolo pullulante di emozioni e di vita, disperatamente attaccato alle piccole cose, che credo meriti di rivivere nelle pagine dei romanzi e della storia.”
Il tuo libro ha in comune con la scrittrice Miriam Mafai (autrice di Pane Nero) l’incentrarsi sul coraggio delle donne. Perché hai scelto proprio loro?
“Quello che scrivo, dagli articoli per le riviste storiche, ai saggi storici, ai romanzi, è sempre un omaggio alle donne, perché credo che la storia abbia molto da farsi perdonare e molto per cui lodare il coraggio delle donne.”
Nel romanzo la famiglia ha un rilievo particolare, vero?
“La famiglia è importante, nonostante, spesso, si riveli difficile conciliare l’abisso tra le vecchie e le nuove generazioni: Nella e sua madre/ sua madre e sua nonna/ Nella e sua sorella; c’è un’incomunicabilità di fondo tra le donne che animano le pagine del romanzo, e, spesso, gli elementi maschili fanno da collante.”
Tantissimi sentimenti trasudano dal romanzo. Amore e passione, ma anche pudore e rabbia: è stato difficile riuscire a farli convivere nei tuoi personaggi?
“No, perché credo siano le pulsioni che animino ciascuno di noi, a prescindere dall’epoca storica nella qualche ci troviamo a vivere. Siamo fatti di carne e cuore tutti, e ho cercato solo di rappresentare personaggi reali, le cui scelte, magari, sono state diverse da quelle che faremmo noi, solo perché il momento storico le ha condizionate.”
Questo è il tuo esordio letterario? Ci sono altri libri nel tuo futuro? Magari un sequel di Innocenza e peccato!
“A breve è prevista l’uscita di un saggio “Terra e vita” pubblicato da Prospettiva editrice. Ho ultimato uno storico “Proibito”, ambientato nella Venezia del Rinascimento e sono alle prese con il mio quarto lavoro, che, neanche a dirlo, si chiamerà “Peccati”. C’è poi in progetto anche un libro per un pubblico di adolescenti, un romanzo ambientato nel Medioevo, all’epoca dei Templari. Forse ci sarà un “Innocenza e peccato II”, vedremo!”
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