Ingrid Betancourt Nobel per la Pace e "cittadina onoraria"
Emilia Romagna - La Risoluzione all’Assemblea Legislativa della Regione per aderire alla raccolta firme è stata presentata pochi giorni prima della sua liberazione. Continua l'impegno...
Marco Monari Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2008
La notizia della liberazione di Ingrid Betancourt, sana e salva, giunta durante la serata dello scorso 2 luglio, ci ha riempito di gioia: proprio pochi giorni prima avevamo presentato, prima firmataria la collega Laura Salsi, una Risoluzione all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna che chiedeva di sostenere gli sforzi in atto per ridare la libertà alla senatrice colombiana, e di aderire alla raccolta di firme che la propone come Nobel per la Pace.
Il documento, redatto dal Gruppo Pd in Regione, ha da subito registrato un apprezzamento importante. L’impegno in primo luogo della presidente dell’Assemblea Legislativa Monica Donini e delle consigliere Gabriella Ercolini del PD, Daniela Guerra dei Verdi, Donatella Bortolazzi del Pdci e Silvia Noè dell’Udc è stato elemento fondamentale nel trovare un consenso pressoché unanime attorno a questa proposta, facendovi convergere tutti i partiti rappresentati nell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna.
La Risoluzione ricordava fra l’altro che la Betancourt “lottando per la sue idee di libertà e di pace è diventata simbolo di coraggio e di capacità di resistere in modo convinto ma non violento” e che “la sua resistenza pacifica rappresenta uno straordinario messaggio di fronte ad una ripresa del culto della violenza”. Valori che, ben lungi dal poter essere considerati acquisiti una volta per tutte, anche in Italia hanno bisogno di essere ribaditi giorno dopo giorno.
Negli stessi giorni in cui la senatrice colombiana veniva liberata, era previsto l’arrivo a Bologna dei familiari di Ingrid Betancourt, che si sono spesi senza risparmio di energie per continuare a mantenere alta l’attenzione sul caso, e non far cadere nell’oblio la sorte di questa donna coraggiosa, sequestrata da ormai sei anni. La notizia della sua ritrovata libertà ha annullato ovviamente ogni impegno, e portato la sua famiglia in Sudamerica a riabbracciarla, finalmente. Credo però che il significato della campagna internazionale “Ingrid Betancourt cittadina onoraria”, alla quale hanno già aderito più di 200 città in tutto il mondo e oltre 3.000 enti locali, non abbia esaurito la sua funzione con l’atto di liberazione, ma possa rappresentare uno spunto per proseguire in un impegno di civiltà e di forte riconoscimento di principi universali.
Come Presidente del Gruppo del Partito Democratico in Regione Emilia-Romagna mi auguro che l’Assemblea Legislativa della nostra Regione debba continuare a sostenere gli sforzi della senatrice Betancourt, e auspico che la città di Bologna e la Regione abbiano l’occasione di averla personalmente ospite, appena i suoi impegni internazionali lo permetteranno, per tributarle il giusto plauso e per accompagnarla nella sua battaglia per la pace e contro ogni violenza.
* Presidente del Gruppo Partito Democratico Regione Emilia-Romagna
Laura Salsi: “Nobel per la Pace a Ingrid Betancourt”
“La vita di Ingrid Betancourt, il suo impegno politico, la sua passione civile, la sua sofferenza mettono in luce le caratteristiche di una donna straordinaria che merita, senza alcun dubbio, l’assegnazione del Nobel per la Pace”. Con queste parole la consigliera e prima firmataria della Risoluzione Laura Salsi ha sottolineato come la Betancourt “abbia già pagato duramente le sue scelte di pace”. “Ingrid Betancourt, con la sua sofferenza, testimonia oggi il coraggio, la determinazione ed una puntuale lucidità nel voler proseguire nella strada della lotta alla guerra e alle discriminazioni umane”. “La speranza per il futuro è che non ci siano più sequestri e che si possa costruire un dialogo democratico tra le forze politiche in Colombia”.
Gabriella Ercolini: “Le donne hanno tenuto alta l’attenzione dei media”
“Ingrid Betancourt è un simbolo per tutti coloro che sono contro la corruzione – spiega la consigliera del Pd Gabriella Ercolini – contro la violenza, l'ipocrisia di un potere che attecchisce ed è forte là dove si coltiva l'ignoranza e la non consapevolezza dei diritti fondamentali dell'uomo”. “L'impegno e la passione delle donne di tutto il mondo sono serviti a garantire uno spazio adeguato della vicenda della senatrice colombiana sui media. Sono state molte le iniziative sorte per la liberazione di Ingrid Betancourt. Per chi ha assistito con dolore la vicenda terribile dei lunghi anni di prigionia, ha imparato che è quanto mai necessario saper essere solidali le une con le altre”.
La senatrice colombiana Ingrid Betancourt è dal 23 febbraio 2002 tenuta prigioniera dalle FARC.
La comunità internazionale si è mobilitata per favorirne la liberazione poiché liberare Ingrid Betancourt e i circa seimila prigionieri civili colombiani rappresenta un gesto umanitario forte che deve trovare l’impegno di tutte le forze politiche democratiche.
Non vi può essere democrazia senza rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e non vi può essere Pace senza democrazia.
Oggi più di 200 città nel mondo l'hanno nominata cittadina onoraria e oltre 3000 enti locali hanno aderito all’appello.
Molte città della nostra regione si sono mobilitate e la città di Bologna ha insignito la Betancourt della cittadinanza onoraria.
È stata lanciata una campagna internazionale "Ingrid Betancourt Cittadina Onoraria" destinata a sostenere le azioni intraprese per la sua liberazione, e diffuso un appello dalla stampa nazionale per conferire il Nobel per la pace a Ingrid Betancourt, ex candidata alle elezioni presidenziali colombiane.
CONSIDERATO CHE
La senatrice Betancourt lottando per la sue idee di libertà e di pace è diventata simbolo di coraggio e di capacità di resistere in modo convinto ma non violento.
La sua resistenza pacifica rappresenta uno straordinario messaggio di fronte ad una ripresa del culto della violenza, il premio rappresenta oggi un gesto per mantenere Ingrid Betancourt in vita e per tenere alta l’attenzione sulla richiesta di liberazione degli ostaggi.
Ingrid Betancourt è un simbolo per i colombiani, ma non solo. E' un simbolo per tutti coloro che sono contro la corruzione, la violenza, l'ipocrisia di un potere che attecchisce ed è forte là dove si coltiva l'ignoranza, la non consapevolezza dei diritti fondamentali dell'uomo, dove si gestisce il potere della comunicazione.
La sua vita, il suo impegno politico, la sua passione civile, la sua sofferenza, danno conto di una donna straordinaria che ha pagato e sta pagando duramente le sue scelte di pace e che con la sua sofferenza testimonia un coraggio, una determinazione, ed una incredibile lucidità che le condizioni disumane a cui è costretta dai suoi carcerieri non sono riuscite a cancellare.
Anche altre regioni italiane come le Marche e la Toscana, hanno annunciato un impegno che intendono intraprendere nell’unirsi alla richiesta di liberazione della senatrice Betancourt e degli altri ostaggi.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
A farsi protagonista insieme alle altre regioni italiane, che si sono già attivati autonomamente, di azioni coordinate a sostegno dell’azione internazionale per la liberazione della senatrice colombiana.
A farsi promotrice di un’iniziativa per chiedere, oltre alla liberazione degli ostaggi e alla Pace in Colombia, l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace a Ingrid Betancourt.
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