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Inediti dalla memoria

Inediti dalla memoria

Poesia/ Donatella Bisutti - Tra le poetesse più conosciute e feconde del nostro tempo, Donatella Bisutti si rivela attraverso una poesia che schiude attraverso i meandri della memoria il nascere della vita

Benassi Luca Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2005

Ci sono poesie capaci di bucare la realtà e il linguaggio attraverso la precisione dello sguardo che osserva lo scorrere dei giorni, cogliendo spazi domestici e semplificandone le strutture fino a descrivere trame essenziali. L’essenzialità delle cose diviene allora la matrice di interpretazione della realtà e del rapporto che con essa instaura l’io poetico; l’attenzione dell’osservare diventa una forma di meditazione e in questo senso la poesia di Donatella Bisutti oscilla tra una tensione mistica al dire come svelamento dello spirito, e un’impietosa e lucidissima condanna del fosco presente. Il risultato è di un’efficacia, ma allo stesso tempo di una violenza emotiva, sconvolgenti: il verso si asciuga, si tende fino a spezzarsi in frammenti carichi di significato. Siamo (fortunatamente) lontani dal minimalismo e l’oggettivazione di tanta poesia milanese contemporanea, come testimoniano gli inediti che gentilmente Donatella Bisutti ha voluto regalarci e che noidonne si onora di ospitare.
Donatella Bisutti è nata e vive a Milano. Nel 1984 ha vinto il Premio internazionale Eugenio Montale per l’inedito con il volume Inganno Ottico (Società di poesia,1985). Nel 1990 è stata presidente della Association Européenne pour la Diffusion de la Poésie a Bruxelles. Di poesia ha poi pubblicato Penetrali (ed. Boetti & C 1989), Violenza (Dialogolibri, 1999), La notte nel suo chiuso sangue (ed. bilingue, Editions Unes, Draguignan, 2000), La vibrazione delle cose (ed. bilingue, SIAL, Madrid, 2002), Piccolo bestiario fantastico, (Viennepierre edizioni, Milano 2002), Colui che viene (Interlinea, Novara 2005). È in via di pubblicazione a New York l’antologia bilingue There are children tradotta da Emanuel Di Pasquale. La sua guida alla poesia per i ragazzi L’Albero delle parole è stata costantemente ripubblicata e ampliata dal 1979 e attualmente edita nella collana Feltrinelli Kids (2002). Il saggio La Poesia salva la vita pubblicato nei Saggi Mondadori nel 1992 è negli Oscar Mondadori dal 1998. Nel 1997 ha pubblicato presso Bompiani il romanzo Voglio avere gli occhi azzurri. Fra le traduzioni il volume La memoria e la mano di Edmond Jabès (Lo Specchio Mondadori 1992), La caduta dei tempi (Guanda 1997) e Estratti del corpo (Lo Specchio Mondadori 2001) di Bernard Noel. Ha curato per Scheiwiller l’edizione postuma delle poesie di Fernanda Romagnoli, dal titolo Il Tredicesimo invitato e altre poesie (2003). È nel comitato di redazione della rivista Poesia di Crocetti per cui cura la rubrica Poesia Italiana nel Mondo e collabora a diversi giornali e riviste anche all’estero, tra cui l’Avvenire, Letture e Studi Cattolici. Tiene corsi di scrittura creativa e laboratori di poesia per le scuole. Dirige la collana di poesia autografata A mano libera per le edizioni Archivi del ‘900. È nel comitato dell’Unione Lettori Italiani.

INEDITI

La corsa
Tu sei il mio fantasma e io il tuo
ciascuno apparizione per l'altro
E di nuovo è ripresa la corsa
intorno alla stanza
io lepre tu levriero
tu rimorso io timore
inseguimento di ombre


Incontro a Filippi
Ma quando stesi la mano
per toccare il tuo corpo sconosciuto
sorsero città dalle rovine
avvolte in lenzuoli funebri
E andammo
verso l'ombra di Eros
che ridendo
già dileguava.


Possesso
La rabbia l’affanno di non riuscire
a possedersi mai –
ma nel volo di quella folaga che sale
improvvisa
per la radente frazione di un attimo
nei miei occhi nei tuoi
una stessa vibrazione di luce.


Lezione di bicicletta
La mia prima bicicletta a due ruote
tu mi tenevi il sellino
davanti al paesaggio d'estate
vuoto
finché perduta la pazienza
ricordo i tuoi
schiaffi sonori sulle guance
***
Così mi spingesti
verso l'infinito
ho imparato a pedalare per sfuggirti
muovendo i piedi ho trovato i pedali
non avevo altro modo per sottrarmi
trovando in qualche modo un equilibrio
ho affrontato la vita per paura


Eolie
Eolo gelido e gli uccelli neri
tagliano la luna
dove i mari divide
la rosa dei venti
ancora fiammeggiano le isole
salgono compatte le canne
verdi ai pleniluni
una radice di fuoco
inabissata
una nera radice
una nera
di fuoco


Anniversario dei morti
Tu che con braccia severe
mi allontanavi
e mi atterrivi con storie di fantasmi
ora t'affacci timida da sopra il muro
per timore di essere scacciata.
Nevica
e i tuoi piedi freddi in una
vaga foschia lasciano impronte.
Inconsolata mi tendi
la mano, ché la speranza è anche dei morti.
Così madre bambina percorri i viali
tu che dominavi, incerta,
finalmente un sorriso
sulla chiusa falce delle labbra.
Ma nevica e la giornata
volge alla sua fine - nemmeno questa volta
apportando il perdono
o l'oblio.


Violenza
Quante morti ci portiamo dentro
dalla nascita.
Steccati di ossa.
Recinzioni di tibie.
Esplorare in ciascuno di noi l'abisso.


Lo sguardo
Il gatto
apparve dal fondo del giardino
leccò un po' dalla ciotola
poi sedette immobile
lo sguardo diritto fisso
le sue pupille nelle mie pupille
senza ringraziare né chiedere
solo guardare.
Ed io fui intera nelle sue pupille
interamente dentro quello sguardo
senza giudizio senza attesa
quietamente fui.


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