Venerdi, 18/02/2022 - Padova, Etnodramma, 17 febbraio 2022.
Il Maestro (regista, scenografo, direttore della fotografia, scrittore, docente universitario....) Mario Brenta, per nulla "arrugginito" come confessa all'inizio, illustra i due linguaggi, spesso in opposizione, presenti nel titolo della conferenza: CINEMA E LETTERATURA col sottotitolo SIMMETRIE ALLO SPECCHIO. Attraverso l'analisi approfondita di alcuni "filmatini" di registi usciti da Ipotesi Cinema da lui fondata assieme a Olmi, (uno di due minuti inserito nella "postazione per la memoria" sulla vita dei nomadi in sei inquadrature che, se guardate al microscopio, evidenziano una gerarchia nei ruoli padre-madre-bambina, nei veicoli bicicletta-auto-furgone, negli oggetti piattini-assi scheggiate-gommoni di ruota e nei luoghi casermoni-strada-prateria... "tragedia esistenziale di chi è stato e sarà sempre escluso dalla società" dove il "cortocircuito" è provocato dal gesto della madre che rovescia a terra lo scatolone di piattini raccolti dalla figlioletta; un altro di Rodolfo Bisatti "La solitudine" in cui l'astuzia del regista sta nel mantenere molto alta la voce della signora che canta anche quando le sequenze visive si allontanano raggiungendo in questo modo un significato universale, e l'altrettanta approfondita analisi di versi poetici molto noti"), riesce a convincerci della antecedenza temporale del cinema sulla letteratura, basti pensare al "proto linguaggio" delle immagini nelle caverne preistoriche! Il cinema, dunque, non ha preso nulla dalla letteratura, dalla scrittura. Ma - come dice Tommaso d'Aquino "Non nova sed nove" - i due linguaggi cinematografici e letterari, pur percorrendo due strade parallele, si incontrano nella geometria sferica, come due punti dell'Equatore si incontrano al Polo Nord. Molto interessante il paragone tra l'informazione metereologica "In pianura venti di direzione variabile a regime di brezza" a carattere denotativo e la più forte consistenza a carattere connotativo nella poesia "La mia sera" di Pascoli "Le TREmule foglIE/dei pIOppi/ TRAscorre una gIOia leggera" in cui vengono illustrati ai presenti assonanze e consonanze, significativi dittonghi nei versi" E ancora le spezzettature futuristiche dell'ultimo verso della celeberrima poesia leopardiana "L'infinito" con l'individuazione del punto di rottura nella sillaba FRA e quello di "sollevamento" nella preposizione IN fino ad arrivare alla sintesi di un haiku di tre versi. Dunque a ragione nel titolo dell'incontro il "Cinema" precede la "Letteratura"! Meritatissimi i prolungati applausi di un pubblico numeroso e attento.
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