Dieci mostre e altrettati curatori e curatrici per un'esposizione di arte contemporanea visitabile a Verbania fino al 4 maggio
La terza edizione di “Incontriamoci in Villa Simonetta - La Collettiva delle Collettive” a Verbania (visitabile fino al 4 maggio 2025) è strutturata in 10 diverse mostre con 10 curatori in altrettanti ambienti. L'evento ospiterà diverse attività collaterali: 2 spettacoli teatrali, 2 concerti, 2 workshop, 3 presentazioni di libri, 3 incontri divulgativi, una Lectio magistralis e una performance.
Prima sala. Mostra di libri d'Artista Tessili, dal titolo Con Textures, curata da M. Cortese; sono opere ispirate al concetto di libro ed elaborate in Fiberart: tessuto, reti, corde, fili.
Seconda sala. Il gruppo di artisti è coordinato da Paolo Lo Giudice; gli artisti hanno lavorato intorno al tema del viaggio: Il viaggio tra il dove e l'altrove; in mostra oltre alle percezioni visive, anche l’ascolto di suoni e musiche di luoghi lontani, la possibilità di toccare con mano valigie surreali e rottami reinventati.
Terza sala. Emanuela Mezzadri è cocuratrice della mostra La Filosofia degli elementi. Dipinti, installazioni, video, ologrammi e suoni: 5 artisti interpretano gli elementi della natura secondo il filosofo greco Aristotele: il fuoco/vulcano, l’aria/contenitore di pensieri, l’acqua/mare potente e la terra/terremoto insieme al quinto elemento, l’etere, si uniscono dando vita alla pietra filosofale. Op Interattiva
Quarta sala. Titolo della mostra è No War. Il co-curatore Luciano Maron Pot ce la presenta con la poesia “Vermeer” di Wisława Szymborska che qui citiamo: Finché quella donna .....giorno dopo giorno versa/il latte dalla brocca nella scodella,/il mondo non merita/la fin.
Quinta sala (secondo piano). La mostra s’intitola Il Sublime Risveglio Interiore. Modestino Tozzi, il cocuratore, ci invita a intraprendere un viaggio introspettivo, un percorso che ci conduce dalle profondità del nostro essere verso la luce di una nuova consapevolezza.
Sesta sala. Nella mostra intitolata La Natura che non ti aspetti di cui è cocuratrice Graziella Gola, la natura è vista come un elemento onnipresente nelle nostre vite, un tesoro che ci circonda e ci sorprende costantemente con la sua bellezza e complessità.
Settima sala. La prima delle due salette, Cristina Gentile lo dedica a La vita di coppia: un cantiere aperto: qui troviamo la coppia degli Improponibili, nati sulle pagine dell’inserto satirico de La Repubblica negli anni ’90: due tipi così diversi e mai risolti….come tutti noi.
Ottava sala. E' cocurata da Vittorio Tonone intitolata: Alchimia in Arte tra Scienza e Leggenda: Da Ermete Trismegisto a Marcel Duchamp l’Alchimia, ha attraversato i secoli, alla ricerca della relazione con l’interiorità umana e della comunione con i misteri della natura…Qui un artista e un poeta si compenetrano con un’installazione, poesia, numeri.
Nona sala. Marina Comerio, cocuratrice di questa mostra, affronta con il gruppo di artisti selezionati il tema Abissi e Mareggiate: ci dice: Il mare nella sua complessa identità si racconta in molteplici sfaccettature: come in un essere umano, è a volte vittima inerme, o complice, alla ricerca di sensazioni forti, cariche di vita”.
Decima sala. La cocuratrice Claudia Castiglioni conduce il visitatore su un’Astronave: Diario di Bordo; verso la rivelazione di aspetti dell’ignoto e di realtà nascoste che sfiorano a tratti il fantascientifico e l'immaginario. SALA 1 / CON TEXTURES-LIBRI D’ARTISTA TESSILI La nascita del Libro d’Artista risale alle avanguardie storiche del primo ‘900, si sviluppa in ambito concettuale negli anni 50 – 60 e si protrae poi per tutti gli anni 70 e oltre… Tra una parola e un’altra di un libro non c’è il vuoto ma un silenzio da interpretare. Alla fine della lettura di un libro ciò che ci resterà in memoria nello spazio della coscienza, non è la forma delle parole o la successione delle pagine ma un senso più profondo e significativo; questo fondamentalmente è stato il principio a cui si sono ispirati artisti che si sono dedicati all’elaborazione dei Libri d’Artista Tessili di questa Mostra. Forse le origini del libro d’artista devono essere ricercate nel Medioevo, nell’opera dei miniaturisti e degli amanuensi; ...questa espressione creativa, conta comunque, in Italia, oltre cinquant'anni di vita ed è ormai storicizzata. Ho avuto la fortuna di collaborare con due pioniere della Fiberart come Martha Niuwenhuijs e Maria Luisa Sponga (vedi Premio Sponga a Chieri) che a loro volta mi fecero conoscere le opere originali e visionarie di Maria Lai. Mi si aprì un mondo che ancora oggi mi sorprende: la poesia che può scaturire dall’aggiunta dell'elemento tessile e dall'intreccio al libro d’artista, di nodi, fili e trame, può essere in questa mostra l'elemento in più che contraddistingue questi manufatti artistici. I libri d’artista o artbook diventano "archivi" che conservano storie personali o collettive, nonché luoghi in cui scrigni materiali e immaterialis’incontrano e scompaiono, sono un'opportunità per rivedere la storia attraverso il prisma dell'esperienza personale. Marisa Cortese SALA 2 // IL VIAGGIO TRA IL DOVE E L’ALTROVE Paolo Lo Giudice SALA 3 // LA FILOSOFIA DEGLI ELEMENTI Nella visione aristotelica il primo era formato da elementi divini, eterni, dal moto circolare, geocentrico, dalla conformazione finita, che conteneva un elemento solido, cristallino trasparente, incalcolabile e incorruttibile: l’etere. Il secondo, il globo terrestre, pur immobile, era il regno del cambiamento, composto da fuoco, aria, acqua e terra, elementi che si generavano e si trasformavano l'uno nell'altro. Ecco che, in un luogo non luogo, le differenti visioni artistiche si mischiano con quelle filosofiche così che il fuoco, diventato vulcano, l’aria, modificatasi in un contenitore di pensieri, l’acqua, rappresentata da un mare potente e la terra, sconquassata da un terremoto, danno vita, con l’etere, alla pietra filosofale, protagonista di una installazione interattiva. Emanuela Mezzadri SALA 4 // NO WAR Da sempre l’arte ha espresso la propria visione nei confronti della guerra e numerose sono state le opere elaborate che hanno gridato la loro contrapposizione alla violenza e alla guerra. C’è un tempo per sognare le infinite possibilità dell’arte e c’è anche un tempo, ancora più importante, per misurare la disumanità degli uomini e dell’avidità di potere e denaro che hanno smembrato luoghi lontani e vicini, luoghi bombardati, violentati, annientati: pensiamo alla Palestina, all’Ucraina, alla Siria, all’Afganistan, alla Libia, alla tragedia dei morti nel Mediterraneo... Mai come in questi ultimi tempi l’arte sente il bisogno di far prevalere il bello, la gioia, l’amore..., grava quindi sugli artisti la responsabilità di prendere una posizione chiara contro la barbarie dei conflitti. Luciano Maron Pot Finché quella donna del Rijkmuseum nel silenzio dipinto e in raccoglimento giorno dopo giorno versa il latte dalla brocca nella scodella, il Mondo non merita la fine del mondo. Vermeer di Wisława Szymborska
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DESCRIZIONI
Si possono far coesistere le parole scritte con un’esteriorità metaforizzata o addirittura sostituirle con colori, materiali e supporti diversi? Quest’insieme di opere provenienti da diverse città d’Italia, da artisti molto eterogenei tra loro, danno una risposta vigorosa e affermativa al quesito.
Il viaggio è un processo continuo di scoperta, così come l'Arte . Entrambi sono modi per esplorare noi stessi e il mondo che ci circonda. (P. Neruda). In tal senso la Mostra è un invito a superare le incognite del partire per addentrarsi in un cammino che prosegue oltre la cornice dei quadri o il perimetro delle sculture: è un attraversamento di paesaggi reali o immaginari, da cui poter trarre emozioni e stimolazioni multisensoriali. Alle percezioni visive, si aggiungono infatti: l’ascolto di suoni e musiche di luoghi lontani, la possibilità di toccare con mano valigie surreali e rottami reinventati e la sensazione di gustare e annusare cibi provenienti da altre parti del mondo. Gli Artisti, con linguaggi espressivi diversi, ci raccontano storie che riguardano l’incontro con l’Altro e con nuove culture, la ricerca interiore, il mondo dei sogni e della fantasia, le migrazioni in cerca di libertà o di futuro, l’andar per mare per esplorare, trarne sostentamento o fuggire dall’invivibile e il transito senza confini di cibi esotici o pregiati marmi africani . E ci accompagnano in questo percorso artistico, senza l’assillo di arrivare in un punto prestabilito, ma per intraprendere un viaggio in cui “La meta è partire.” (G. Ungaretti), con lo sguardo rivolto a nuovi orizzonti.
Tramite dipinti, video, installazioni, ologrammi e suoni, questo gruppo di cinque artisti ha interpretato gli elementi della natura secondo il filosofo greco Aristotele, che li spiegava tramite la concezione di due mondi completamente diversi: quello celeste (sopra lunare) e quello terrestre (sub lunare).
Ogni artista di questo gruppo esprime attraverso la propria modalità di lavoro la personale posizione nei confronti della guerra, argomento oggi quanto mai vivo in tutti noi.
Vi presento la coppia degli Improponibili, nati sulle pagine dell’inserto satirico de La Repubblica negli anni ’90.
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