Martedi, 16/02/2016 - “Incontri con Medusa” di Fausta Genziana Le Piane
"Incontri con Medusa" è l'opera prima di questa brillante poetessa romana, le cui origini affondano nella Magna Grecia (è nata ed ha vissuto a lungo in Calabria), terra risplendente di miti, gli stessi miti che permeano con la loro essenza le liriche della silloge. Accanto a personaggi cari alle antiche civiltà ellenistiche, con il loro ricco corredo simbolico, si trovano tematiche ugualmente legate ad un modo di concepire l'esistenza che caratterizza le civiltà mediterranee. Un tema per tutti, quello del viaggio. C'è molto dell'errare di Ulisse, nei suoi versi, un errare che è desiderio di scoperta di nuove realtà ed emozioni e che -nel contempo- è anche fuga. Fuga intesa come paura di sensazioni sconosciute ed imprevedibili e volontà di ritorno al rassicurante focolare degli affetti più consolidati. Un anelito di ritorno che, talvolta, si spinge ben oltre il confine della stessa vita, teso all'abbraccio riunificatore rievocante la perduta simbiosi dell'età fetale, cercato perfino nel regno tenebroso dell'Ade. Il verseggiare è sapientemente costruito, con una piacevole modernità di stile innestata su solide basi di gusto neo-classico e la cui la musicalità è intrisa di armoniche risonanze. L'Autrice, alla continua, tormentata ricerca di indispensabili stimoli che diano un senso concreto all'incerto brancolare del vivere quotidiano, si scopre -in fondo- alla ricerca di se stessa. Nella fondamentale inquietudine delle sue liriche malinconiche, le suggestive immagini che si susseguono con ritmo incessante, spesso lacerate dagli artigli profondi del dolore, mostrano al lettore più attento due grandi ali che sospingono la sua anima lontano dalle prigioni di ogni luogo -reale o immaginario- e oltre i veli di qualsiasi inganno, in volo verso un cielo limpido e sincero, lontano forse ma non irraggiungibile. La gradevole raccolta è arricchita da significativi collages, opera della stessa Le Piane, che -in qualche modo- completano il discorso letterario, nel segno di una completezza espressiva che, nel progetto artistico dell'Autrice, non può prescindere dalla componente puramente visiva. Un libro interessante e da gustare, con gli occhi e con l'anima. Giuseppe Risica
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