Incazzature di ...'genere' - (continua, ma segue pure!)

Giovedi, 04/03/2010 - È proprio vero che tutto congiura contro il disvelamento della verità.

Ho letto l’editoriale della Direttrice di "Grazia", una diffusa rivista femminile sulla questione “Figli o lavoro? Ancora…?”

Un esempio magistrale di “tira-e-molla”.

Famiglia o carriera? La famiglia è famiglia, ma la carriera è importante per la dignità delle donne. Però la famiglia reclama…

Facciamo fare i figli a chi non vuole fare carriera? Sì, ma è anticostituzionale, ma solo un filino. Ma la Patria vuole bambini, perchè siamo alla denatalità sollevata solo dai figli delle immigrate…

L’Unione Europea dice che bisogna arrivare almeno al 60% di occupazione femminile. Sì ma la Bocconi conferma che la maternità (cioè quello che sta intorno al fare figli) costa in organizzazione e soldi. Eppure le donne sono più brave degli uomini nel lavoro, anche in quello dirigenziale…

Ma insomma, cara Direttrice, i figli devono nascere o no? Questi benedetti asili-nido li aprono o no? Risposta: sì ma occorrerebbe che anche i maschietti aiutassero, ma non lo fanno. Anzi no, mi dicono che i maschietti più giovani aiutano…

Cara Direttrice, ‘sti maschietti aiutano o no? Ma, soprattutto, Lei ci sta aiutando o no a trovare una risposta (non Le chiediamo mica di aiutarci a trovare una soluzione: troppo impegnativo): se voglio fare la mamma, chi mi aiuta?

Allora tira fuori l’affermazione choc: qui si discute se interrompere il ciclo della vita a favore di una scelta individuale. Sì, proprio così ha scritto: il ciclo della vita.

Orbene, davanti a parole così altisonanti e solenni come puoi pensare di obiettare: ma allora all’Unione Europea sono tutti deficienti? Rifacendo il verso al divertente film di Giovanni Veronesi.

Alle donne lavoratrici (in carriera o meno) sarà venuto un gran senso di colpa. A tutte le mamme casalinghe, invece, un gran senso di soddisfazione per la loro scelta di non interrompere il ciclo della vita.

A me è venuto un gran nervoso.



Marika Borrelli