Il libro descrive i paesaggi, le voci, le emozioni e gli incontri di un viaggio nel Caucaso del sud. Un percorso itinerante che si snoda lungo le strade che collegano le tre capitali di Azerbaigian, Georgia e Armenia, paesi attraversati con i minibus chiamati marshrutka, e vissuti sempre a stretto contatto con la gente del luogo. Ne scaturisce una bella geografia soggettiva che coglie i tratti salienti e le problematiche legate alla rilevanza strategica della cosiddetta Transcaucasia, da sempre complicato crocevia di popoli e di culture, con il loro bagaglio di affinità e differenze. Una regione caratterizzata da forti tensioni geopolitiche e da una serie di irrisolti conflitti etnico territoriali, dietro i quali si nascondono interessi economici legati alle riserve energetiche del Mar Caspio.
Il viaggio odierno nelle terre euroasiatiche fa riemergere, durante la narrazione, piccoli frammenti di un tormentato passato dominato dalla straordinaria e imprevedibile figura di Tamerlano, il Terror mundi, che queste terre mise lungamente a ferro e fuoco.
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