Mercoledi, 29/04/2020 - Se le sale cinematografiche rimangono purtroppo chiuse - con grave crisi degli esercenti e dell’intera industria - pure le uscite di film e documentari non si fermano, ma si rendono più facilmente fruibili entrando direttamente nelle case, su piattaforme, gratuite o ‘on demand’. La più celebre fra queste ultime è senz’altro Netflix che, in tempi di emergenza e confinamento casalingo, ha incrementato gli abbonamenti con nuovi utenti/clienti.
Proprio su Netflix verrà proposto, a partire dal 6 maggio, il film biografico su Michelle Obama, ‘Becoming’, tratto dall’omonima autobiografia scritta dalla stessa Michelle (‘Becoming: la mia storia’, Garzanti, 2018) (trailer): la pellicola è stata diretta dalla regista Nadia Hallgren - cresciuta nel Bronx di New York e premiata in numerosi festival fra cui il Sundance - e prodotta da Katy Chevigny, Marilyn Ness e Lauren Cioffi.
“Il film racconta la mia vita - afferma Michelle nel presentare il documentario - e le esperienze che ho vissuto durante il tour dopo l'uscita del mio libro: viaggiando ho incontrato molte persone, giovani e anziani, con le quali abbiamo condiviso storie, elaborando il passato e immaginando un futuro migliore e, parlando dell'idea del “diventare” (Becoming), molti hanno osato raccontare ad alta voce le proprie speranze. Mi porto dentro quei ricordi preziosi e quel senso di connessione ora più che mai, mentre lottiamo insieme per resistere a questa pandemia, mentre ci prendiamo cura dei nostri cari, ci volgiamo alle nostre comunità e proviamo a tenere il passo con il lavoro e la scuola affrontando enormi perdite, confusione e incertezza”.
Dunque ‘Becoming’ vuole essere uno sguardo autentico sulla vita dell'ex first lady Michelle Robinson Obama, dall’infanzia a Chicago, agli studi a Princeton e Harvard, alla carriera di avvocato fino all’incontro con Barak Obama, futuro Presidente degli Stati Uniti, e all’ascesa verso la Casa Bianca, dove la coppia è rimasta dal 2009 al 2017. Il film offre uno sguardo raro e ravvicinato sulla vita di Michelle, portando gli spettatori dietro le quinte del suo tour in 34 città che mette in luce il potere della comunità nel colmare le differenze ed evidenzia lo spirito di connessione che ne deriva.
Il documentario racconta un momento di profondo cambiamento, sia a livello personale e sia per il paese nel quale Michelle e suo marito hanno reso un servizio di grande impatto per otto anni, ed i cui orientamenti politici ufficiali sono oggi fortemente connotati dal conservatorismo.
“In questi giorni è difficile sentirsi radicati o pieni di speranza - continua Michelle Obama - ma spero che come me troverete gioia e un po' di tregua in ciò che Nadia ha fatto. Perché è un talento raro, una persona la cui intelligenza e compassione per gli altri si manifesta in ogni fotogramma che gira. Una delle parti più difficili della nostra nuova realtà è che le cose che una volta sembravano semplici - andare a trovare un amico, sedersi con qualcuno che sta soffrendo, abbracciare uno sconosciuto - ora non sono affatto semplici. Anche se non possiamo più raccogliere o nutrire in sicurezza l'energia dei gruppi, anche se molti di noi vivono con il dolore, la solitudine e la paura, dobbiamo rimanere aperti e in grado di metterci nei panni degli altri. L'empatia è la nostra linfa vitale. È ciò che ci porterà dall'altra parte. Usiamola per reindirizzare la nostra attenzione verso ciò che conta di più e riconsiderare le nostre priorità”.
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