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In uscita “TUTTINSIEME”, il docufilm sulle famiglie del futuro

In uscita “TUTTINSIEME”, il docufilm sulle famiglie del futuro

Presentata al Biografilm Festival, l’opera racconta la realtà di due genitori dello stesso sesso e testimonia l’evoluzione delle famiglie tradizionali

Mercoledi, 10/06/2020 - Si sa che molta strada è stata fatta negli ultimi decenni per favorire e promuovere il cambiamento e l’apertura verso famiglie allargate o non convenzionali, in primis la legge sulle unioni civili, ma ancora troppi sono i pregiudizi verso i single o le coppie omosessuali che desiderano un figlio e con grande perseveranza percorrono strade inusuali per coronare il proprio sogno.
Tale realtà è ben raccontata in TUTTINSIEME (trailer), il documentario autobiografico scritto e diretto da Marco Simon Puccioni, dopo il successo di Prima di tutto (menzione speciale ai Nastri d’Argento 2016), presentato nella sezione Biografilm Italia del Biografilm Festival a partire da lunedì 8 giugno alle 21.00 (accessibile gratuitamente su prenotazione fino ad esaurimento posti), per raccontare l’esperienza genitoriale vissuta da lui stesso e dal suo compagno grazie alla gestazione ‘per altri’.
Mentre il precedente documentario del 2012 si concentrava sulla nascita dei bambini, TUTTINSIEME ne segue la crescita e volge lo sguardo alle sfide che questo tipo di famiglie devono affrontare nel contesto dell'Italia di oggi: il confronto con altre famiglie, la presenza di due genitori dello stesso sesso, l'assenza di una madre, la battaglia parlamentare per le Unioni Civili, con la delusione di non avere in Italia un quadro giuridico che permetta a entrambi di adottare i propri figli.
“Quando ormai dieci anni fa – racconta il regista - ho iniziato il viaggio che mi avrebbe portato a diventare genitore insieme al mio compagno, come è nella mia natura di filmmaker, ho trovato naturale riprendere quello che stava accadendo perché sentivo che era qualcosa di eccezionale e bello che meritava di essere filmato. Tre anni dopo, su spinta di Doc Tr,e ho trasformato le note che avevo raccolto in un documentario ‘Prima di tutto’ - andato in onda su Rai Tre e premiato con un Nastro D’argento - che raccontava come fossero nati i nostri figli e come vivevamo da famiglia omogenitoriale in Italia. Dopo aver atteso che i figli fossero arrivati ad una età in cui potessero esprimere quel che sentivano e vivevano riguardo alle particolari caratteristiche della nostra famiglia, con la consapevolezza della loro età (dai 6 ai 9 anni) lentamente e delicatamente è cresciuta l’idea di girare un nuovo documentario che abbiamo intitolato #TUTTINSIEME, dove il racconto si sviluppa nell’arco degli ultimi tre anni”.
Non si tratta dunque solo di un documentario che parla del diventare genitori, dell’essere figli e dei rapporti tra le nuove famiglie nate attraverso la gestazione ‘per altri’, ma anche una testimonianza per la comunità LGBT e le famiglie tradizionali sull’evoluzione della famiglia non convenzionale, vista dagli occhi dei diretti interessati: i bambini.
I due padri raccontano anche come i loro gemelli abbiano imparato a sopravvivere agli sguardi degli altri, alle domande dei compagni sulla madre, al quotidiano non facile di chi decide di sfidare l’ignoto e la società spesso ancora benpensante e ripercorrono il clima di forte contrapposizione in cui, dopo anni di battaglie da più fronti, Monica Cirinnà sia riuscita a dare all’Italia una legge sulle unioni civili. Contestualmente i registi intrecciano relazioni epistolari piene di affetto e calore con le famiglie americane delle donne che hanno permesso la nascita dei loro figli e rivivono la festa dell’unione civile celebrata da Nichi Vendola.
“Come per il documentario precedente - continua il regista - crediamo e speriamo che raccontare la realtà e la verità di una famiglia omogenitoriale, inserita nel tessuto sociale insieme ad altre famiglie, possa aiutare a combattere dei pregiudizi che sono ancora molto forti. Prendendo la difficile decisione di esporci, ancora una volta a distanza di sette anni, ci auguriamo di spianare la strada dell’accoglienza, convinti che essere sé stessi sia sempre la soluzione migliore per la reciproca accettazione. In questo documentario si intrecciano più linee che in parallelo sviluppano il racconto: la vita quotidiana dei bambini nella famiglia, il rapporto dei bambini con i loro coetanei e le istituzioni, la marcia dei diritti con l’approvazione della legge sulle unioni civili e il mancato riconoscimento della doppia genitorialità, le relazioni della famiglia allargata tra Italia e Stati Uniti.”
Prodotto da Giampietro Preziosa, da Inthelfilm con RAI Cinema e presentato al Biografilm Festival, il documentario arriverà prossimamente nelle sale italiane, che a breve dovrebbero finalmente riaprire con il declinare dell’emergenza Covid-19.

UN NUOVO LESSICO: Nel documentario #TUTTINSIEME viene inoltre proposto un ‘nuovo lessico’: in molte famiglie allargate, costituite grazie alla gestazione ‘per altri’ e in generale alle tecniche di procreazione assistita, quando la relazione è desiderata e coltivata nel tempo dalle parti interessate si cercano dei nuovi termini per definire le relazioni semi-parentali.
Il regista, nel documentario, propone il termine “Dede” per indicare la donna che ha portato figli per altri e nella famiglia allargata si colloca a metà tra zia e madre, ma ci sono tutta una serie di termini che si potrebbero usare per definire queste relazioni, ecco un esempio:
• Dede = temine affettivo e funzionale per definire la donna che ha partorito figli per altri all’interno delle famiglie allargate create dalla procreazione assistita Altri nomi, usati nella terminologia medica e legale: 'portatrice', 'gestante per altri'.
• Dona = donna che ha donato ovuli per gestazione per altri. Altri nomi, usati nella terminologia medica e legale: donatrice di ovuli.
• Dono= donatore di sperma per procreazione medicalmente assistita. Altri nomi, usati nella terminologia medica e legale: donatore di sperma.
• Niglio/a = (parola derivata da nipote e figlio) bambino/a partorito da donna che ha fatto gravidanza per altri, per far capire la relazione che ha con il bambino.
• Superzia = ( o più spesso “zia”) nome alternativo usato dal niglio/a per riferirsi alla, dede, ovvero la donna che lo ha partorito in accordo ai suoi genitori intenzionali.
• Cutello/a = (parola derivata da cugino e fratello) nome comune reciprocamente attribuito tra i figli della dede e quelli dei genitori intenzionali
• Amilla= (parola derivata da amica e sorella) termine usato dai genitori intenzionali per designare la relazione con la gestante per altri.
• Amillo/a/i/ = (parola derivata da amico e fratello/i, sorella/e) termine usato dalla gestante per altri e suo marito/compagno per designare la relazione con i genitori intenzionali.






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