Login Registrati
In piazza contro la violenza sessuata

In piazza contro la violenza sessuata

Stop femminicidio/2 - L'UDI di Napoli aderisce alla manifestazione nazionale contro la violenza alle donne del 24 novembre a Roma.

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2007

Il nostro appello alle donne della Campania

Abbiamo risposto convinte all'appello per la Manifestazione del 24 novembre
contro la violenza sessuata, e saremo in piazza.
Abbiamo compiuto, con lo sforzo che implica la sordità degli interlocutori,
tutti i passi necessari per mettere sul tavolo dei governi la questione
della centralità del contrasto alla violenza sessuata.
Sappiamo che si tratta della profonda e radicale riscrittura del patto
politico tra cittadine e istituzioni: noi crediamo che sia venuto il tempo
di farlo e di cancellare le ipocrisie che fanno rimandare al domani, al
cambiamento culturale affidato alle interminabili false dispute di chi ha
interesse a conservare l'arma della violenza per moderare le donne.
Di fronte al femminicidio e alle violenze siamo tutte immigrate. nessun uomo
che tortura, uccide, stupra è veramente straniero.
Stiamo assistendo in questi giorni a strumentalizzazioni che già conosciamo:
a noi è tolta la parola perché è questa che accusa e indica la
responsabilità pubblica e collettiva di ogni violenza nelle case, nelle
strade e nei luoghi di lavoro.
Gli accordi internazionali, il dialogo interculturale, i patti economici
sono gestiti e regolati contro gli interessi delle donne. Avvengono tra capi
che tollerano ogni violenza e la comminano costantemente "in ogni forma di
culto e culturale". Avvengono tra istituzioni dove ci sono anche uomini che
hanno mercificato, offeso, molestato, stuprato.
Noi accusiamo e diciamo che la credibilità politica è per noi legata alla
capacità di proporre candidati e interlocutori onesti, prima di tutto per
il rispetto delle leggi che già delineano i reati subiti dalle donne.
L'UDI ha chiamato direttamente in causa i governi e il governo Prodi, per la
disapplicazione delle leggi già vigenti, della mancanza di ogni minima
salvaguardia e azione di contrasto nella strage di donne e bambini. Abbiamo
chiamato in causa i governi locali e il parlamento. Abbiamo visto crescere
orientamenti che penalizzano le donne quando si separano, che tolgono a
tutte autorevolezza e dignità, che nominano la famiglia tutrice di ogni
"diritto" femminile.
Abbiamo detto che la strutturalità della violenza sessuata è articolata in
modo da intrecciare tutte le istituzioni . Per dire basta abbiamo indicato
strade e modifiche alle leggi. Si tratta di un corollario di norme,
cresciuto sotto l'ombrello di una incerta democrazia monosessuata, che ha
creato le condizioni per l'impunità dei comminatori di molestie e stupri e
indebolito la possibilità economica delle donne a difendersi. Le leggi
devono cambiare, ma la lunghezza dei tempi necessari non può essere il
pretesto per assistere inerti e inermi alla strage continua, alla condanna a
morte o alla disperazione, noi vogliamo che la responsabilità pubblica sia
subito visibile e lontana dalla farsa di questi giorni.
Per questo saremo a Roma il 24 novembre.

Udi di Napoli

(7 novembre 2007)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®