Martedi, 16/05/2017 - Il Festival di Cannes, che si terrà dal 17 al 28 maggio, compie 70 anni! Un traguardo lungo una vita, fatta di serietà e divertimento, glamour e autorialità: un arco temporale che ha messo in luce e diffuso in tutto il mondo incredibili pellicole europee ed internazionali, attrici e attori di fama o sconosciuti, registe e registi esordienti o già affermati, offrendo a molti professionisti del cinema una possibilità per emergere.
Madrina di questa 70esima edizione del Festival di Cannes sarà Monica Bellucci, mentre nella Giuria del Concorso, presieduta quest’anno dal grande regista spagnolo Pedro Almodovar, siederà il nostro Paolo Sorrentino, già vincitore di un Oscar con “La grande bellezza”. Tre le giurate donne: la regista tedesca Maren Ade, la regista e sceneggiatrice francese Agnès Jaoui e l’attrice e produttrice californiana Jessica Chastain. Non sarà facile per loro scegliere il film che vincerà l’ambita 70esima Palma d’Oro, per la quale risulta favorita la Francia (dato l’anniversario) selezionata con ben tre film, ma la competizione è in realtà aperta.
L’Italia, esclusa quest’anno dalla competizione ufficiale, presenta invece ben due film nella sezione ‘Un certain regard’ (dove l’attrice Uma Thurman presiede la Giuria), il film “Après la guerre” della brava regista Annarita Zambrano, su uno spaccato del ‘brigatismo/terrorismo’ tra Italia e Francia, sulle conseguenze per le vittime innocenti e sui sensi di colpa, e la pellicola “Fortunata” di Sergio Castellitto, basato su una sceneggiatura di Margaret Mazzantini.
Inoltre, nella ‘Quinzaine des realizateurs’, sezione collaterale al Festival, ma non meno importante per il cinema d’autore ed il lancio di giovani protagonisti, compaiono ancora tre titoli italiani: “L’intrusa” di Leonardo Di Costanzo, “Cuori puri” di Roberto de Paolis e “A Ciambra” del regista italo-africano Jonas Carpignano, sulla comunità rom di Gioia Tauro in Calabria.
Fra anteprime e red-carpet, il Festival di Cannes rimane un faro per la cinematografia mondiale d’autore: non dimentichiamo che l’anno scorso la Palma d’Oro è andata nuovamente a Ken Loach per un film di forte denuncia sociale come “I, Daniel Blake” e, nel tempo, a film impegnati su tematiche di genere come “La Vie d’Adele”.
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