NOTE AI MARGINI - Una parte dell’attuale classe politica sembra effettivamente attratta da un prossimo Governo a guida Mario Monti.....
Castelli Alida Lunedi, 03/12/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2012
Una parte dell’attuale classe politica sembra effettivamente attratta da un prossimo Governo a guida Mario Monti.
Forse a qualcuno piace che le scelte difficili, spesso e volentieri socialmente inique, siano prese da altri, in modo che tutti siano innocenti e nessuno veramente responsabile.
Personalmente sono preoccupata nel vedere un Parlamento che a malapena ratifica qualche decreto e che è intento a discutere una legge elettorale che difficilmente vedrà la luce (mi sembra che siano veramente pochi quelli che la vogliono davvero). AL momento in cui scriviamo tutto fa pensare che alle prossime elezioni politiche probabilmente voteremo con la vecchia legge e con il solito numero di parlamentari.
Non è un bello spettacolo e intanto la distanza tra governanti e governati continua a crescere.
Mi sembra che pensare ad un Monti bis sia diventato, per quelli che lo auspicano, un buon rimedio per continuare ad occupare posti di potere senza assumersi la minima responsabilità.
Dietro il ricatto di una crisi economica che i lavoratori ed i disoccupati, i pensionati e gli esodati avvertono in maniera sempre più drammatica, sembra che la politica abbia abdicato alla sua funzione senza pagarne nessun prezzo.
Allora se così stanno le cose, cioè se siamo o saremmo destinati ad un Monti bis, ho una proposta da fare.
Alla prossima tornata eleggiamo in Parlamento solo donne e giovani, anche senza esperienze dirette (per qualcuno e qualcuna questa eccezione fu fatta anche alla scorsa tornata elettorale).
Donne e giovani che da sempre sono stati in effetti ben poco rappresentati in quei luoghi dove si decide o si dovrebbe decidere.
Tanto con un altro Governo di tecnici, ci sarà ben poco da fare o decidere in Parlamento, allora approfittiamo per allenare una nuova squadra di tecniche e tecnici che magari avrà voglia e coraggio anche di assumersi la responsabilità di governare.
Un nuovo ceto politico che non avrà paura di ragionare sul fatto che sviluppo, forse, non vuol dire solo tagliare e non proverà a pensare a grandi infrastrutture per poi ‘scoprire’ che non ci sono le risorse necessarie. Un nuovo ceto politico che proverà a capire che sviluppo potrebbe anche voler dire sviluppo sociale, o che, non avendo passato una vita dentro le stanze del potere, si ricorderà per un po’ di tempo cosa c’è fuori, nel Paese, nelle case, nelle scuole, nelle strade, nei supermercati. Un ceto politico, insomma, che conosca la società viva e vera per aver vissuto fino al giorno prima nel mondo reale. Inoltre, e non ultima considerazione, come politici alla prima esperienza si accontenterebbero di pochissimi soldi, sempre tanti rispetto agli stipendi da precari che avevano (quando li avevano) prima di entrare in Parlamento!
E nell’ipotesi che non ci sia un Monti bis?
Sarebbe bene, comunque, che tutti i partiti si interrogassero, pena un declino inarrestabile, sul fatto che è arrivato veramente il momento di rinnovarsi. Ma attenzione: non si tratta di rottamare persone e non è neppure una questione puramente anagrafica. È chiaro, no?!?
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