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In Libano è arrivato il momento di dire fine alla legge “dello stupro”

In Libano è arrivato il momento di dire fine alla legge “dello stupro”

È stato approvata l’abolizione dell’articolo n.522 del codice penale libanese che evitava il processo e la condanna a chi dopo aver stuprato sposava la sua vittima.

Lunedi, 19/12/2016 -
Beirut. Il 7 dicembre scorso la Commissione parlamentare per l’Amministrazione e la Giustizia ha approvato l’abolizione dell’articolo 522 denominato da molti come l’articolo dello stupro.

L’eliminazione è il risultato di una lunga campagna portata avanti dalle associazioni libanesi che da anni lavorano per i diritti femminili e per i diritti umani nel Paese, le stesse che in una nota congiunta hanno espresso il loro compiacimento per un passo importante verso la protezione e la tutela di tutte le donne vittime di violenza sessuale in Libano.

Tra queste in prima linea c’è stata l’associazione ABAAD  che da anni si batte per il riconoscimento dello stupro in quanto vero e proprio reato da punire con le pene più severe.

Per l’associazione l’articolo 522 si macchia della colpa di legalizzare in un certo modo lo stupro perché prevede che in caso di matrimonio tra l'autore della violenza sessuale e la sua vittima, tutti i procedimenti in corso o in avvio possono essere sospesi e successivamente decadere.

Per Soulayma Mardam-Bey, responsabile della comunicazione di ABAAD “l’articolo è una vera e propria violazione dei diritti femminli in quanto lesivo della dignità umana – che continua - Vogliamo sottolineare che lo stupro è un crimine e come tale deve essere punito”.

L’articolo che è presente nell’ordinamento libanese da oltre settanta anni legalizzava di fatto il matrimonio tra vittima e stupratore, tra l’altro ufficiosamente preso in considerazione dalla società per salvaguardare l’onore della famiglia.

E se in altri Paesi come l’Egitto o il Marocco articoli simili già erano stati cancellati rispettivamente nel 1999 e nel 2014, in Libano si è dovuto aspettare l’inizio del mese scorso.

Secondo i dati di ABAAD solo nel 2016 sono state quasi due mila le donne che si sono rivolte all’associazione per essere aiutate legalmente e psicologicamente dopo aver subito una violenza. Ma purtroppo di queste non è ancora dato sapere quante sono state costrette a sposare il loro carnefice perché come spiega Mardam-Bey “tra il dolore dello stupro, il matrimonio forzato ed i tabù legati alla sessualità, sono poche tra loro che hanno il coraggio di parlarne apertamente. Sono donne che perdono la fiducia in loro stesse, si sentono abbandonate ed isolate non solo dalla famiglia, ma anche dalla società e per questo soffrono di un senso di esclusione e di stigmatizzazione sociale che si porteranno dietro a vita”.

Alla luce di tutto questo è chiaro che l’abolizione dell’articolo 522 dal Codice penale libanese viene vissuto come il risultato di grandi e piccole "vittorie che un giorno permetteranno di raggiungere la parità giuridica tra l’uomo e la donna in Libano” continua.

Ora bisogna solo aspettare che il Parlamento libanese renda effettiva l’abrogazione, ma già si parla di altre battaglie da vincere, come quella che riguarda pene più dure e punitive per coloro che si macchiano di reati contro la dignità umana in generale e femminile nel particolare.



Foto dal profilo Facebook di ABAAD

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