Leggere l’albero - Ogni grande prova ha il suo tornaconto interiore
Baldassarre Bruna Lunedi, 16/05/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2011
Cara Bruna,
ti scrivo per sapere cosa ne pensi del mio albero perché sto attraversando il periodo più inquietante della mia vita. Ho 37 anni e per mia scelta sono rimasta senza lavoro. A volte le esperienze più dolorose sono quelle che ci fanno riflettere per offrire quasi nuove possibilità, e per me è stato proprio così. L’inevitabile rottura, da me voluta, per condizioni contrattualmente inaccettabili, ha determinato due percorsi: uno di paura e l’altro di coraggio. Ora è il futuro che mi fa ancora un po’ paura e dal mio albero che si vede? Daniela
Cara Daniela,
Il periodo che stai attraversando è già problematico come momento di cambiamento, nel senso che nell’ambito della ricerca biografica, il 37° anno viene definito anno zero, proprio per il rinnovamento che tende a scatenare. La scelta dolorosa a cui ti riferisci è da inserire in questa tappa di evoluzione. Ogni grande prova ha il suo tornaconto di tipo interiore e vedrai che saprai trarne un’importante trasformazione. Può esserti utile conoscere le tappe traumatiche della tua vita, che si registrano lungo il tronco del tuo albero in anni: 4 e mezzo, 10, 17, 19, 26, 33. Un tronco fluttuoso, ma strozzato nei vari passaggi della vita, proprio come accade nei cosiddetti ristagni di tipo energetico: epertura-chiusura e nuovamente apertura verso il cielo, la zona del sogno, ma anche della grande idealità. La crisi interiore del 37° anno si può riscontrare nel vissuto del tuo primo settennio di vita, dove si afferra attraverso lo sviluppo dei sensi di base l’influsso cosmico di ogni biografia. Nel 37° anno, corrispondente anche al secondo nodo lunare, si dovrebbero comprendere i nuovi compiti da svolgere, lasciando il passato alle spalle. Il tuo albero s’innalza flessuoso verso una chioma divisa da una vita che sorge con lo spuntare delle foglie. La realtà sociale di questa chioma filiforme è rappresentata dalla voglia di abbellirla con le qualità del soggetto, tutte da esternare nell’ambito dell’affettività e del calore, per evitare ulteriori frustrazioni… Così, se finalmente la chioma riuscisse ad espandersi in una rigogliosa esplosione vitale, la realtà non rischierebbe solo di restare soltanto un bel sogno.
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