Poesia / Giuliana Lucchini - Poesie prive di sprechi verbali, con una loro solennità giocata sui silenzi, nelle pause, nei versi asciutti, brevi o brevissimi
Benassi Luca Domenica, 19/12/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2010
Personaggio mite, a tratti schivo quando le circostanze consentirebbero di far invece bella mostra di sé dando sfogo al desiderio di spettacolo, Giuliana Lucchini rivela tutta la sua forza dentro il nocciolo incandescente dei versi, siano essi i suoi o la traduzione di poeti inglesi, francesi, spagnoli. Difficilmente, girando per la rete, si incontrano sue note biografiche che superino le tre righe, in controtendenza rispetto a chi ama sbandierare medaglie e gagliardetti sul web. Eppure la Lucchini ha pubblicato diversi libri di poesia in italiano e uno in inglese, mentre alcuni testi rimangono a oggi inediti. Ha dato alle stampe traduzioni di poesia dalle lingue inglese, francese, spagnolo. Collabora inoltre con riviste con testi, recensioni, saggi. Ha fatto parte della redazione per la rivista d’avanguardia “Terra del Fuoco”. Si è occupata di letture su CD e video poesie.
Nelle traduzioni, raffinate e precise, la Lucchini si getta in un corpo a corpo con la poesia e il linguaggio, finalmente libera dall’urgenza delle proprie emozioni. Eppure, scrittrice di critica letteraria e fine lettrice, la poetessa sa bene che leggere e tradurre sono operazioni che comportano l’entrare dentro un’esperienza di vita altrui, nelle pieghe dell’intimo, nelle tramature, nel battito indecifrabile del cuore per farlo risuonare in un altro linguaggio. Tradurre è tradire, e per farlo bisogna amare senza remore. Ancora prima di forma e struttura è dunque necessario cercare nel testo quel brillio dello spirito che è desiderio di stupore. In proposito Giuliana Lucchini ha avuto modo di scrivere: “Un testo poetico di oggi, di qualsiasi tipo o registro - lirico/narrativo, realista, intimista, astratto, concettuale - forza di natura, spirale fonica - o altro - è degno di chiamarsi poesia quando, in qualche modo, prende di sorpresa, desta attenzione: quando suscita qualche tipo di emozione (di testa, di cuore) in chi legge o ascolta. […] La lettura deve anche dare un piacere, di sfida, duello fra due”.
La stessa tensione la si avverte nei testi della poetessa: tesi, lisci, maturati sotto il difficile magistero della traduzione, queste poesie sono prive di sprechi verbali, hanno una loro solennità a tratti epigrafica tutta giocata sui silenzi, nelle pause, nei versi asciutti, brevi o brevissimi. Vi è una sottile sfida in questi versi, un tu per tu con chi legge, un gioco di sguardi per trovare, fra le molte parole, la punta affilata della verità.
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