Login Registrati
In attesa di un Codice. Condiviso

In attesa di un Codice. Condiviso

Pari opportunità -

Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2007

Un anno fa veniva approvato il “Codice delle pari opportunità” (11 aprile 2006 n. 198, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 15 giugno 2006). Uno rapido sguardo alle date fa già capire di quale iter travagliato sia figlio il Codice. Approvato con una delega al Governo a Camere già sciolte é entrato in vigore quando il nuovo Governo e le nuove Camere si erano ricostituite: nemmeno tutti gli addetti ai lavori se ne sono accorti. La Ministra Prestigiacomo aveva fretta, non ha consultato nessuno e ha deciso che l’operazione andava fatta forse per lasciare una ulteriore impronta della sua concezione delle leggi sulle pari opportunità agendo, come spesso è accaduto durante il suo mandato, senza tener conto che le leggi contro le discriminazioni e le azioni positive sono frutto nel nostro Paese di un dibattito ampio fra le donne e non solo. Viste le premesse il risultato non poteva che essere questo: uno scenario legislativo confuso, pasticciato, con errori gravi, meno gravi e gravissimi, nonostante la ministra dichiarasse “é un testo che aiuterà a divulgare le regole su un tema chiave”. Una legge quadro che raccoglie, abrogandole, 11 leggi, dalla 903/77 (la prima legge sulla parità), alla 125/91 (la legge sulle azioni positive), alla 215 (sull’imprenditoria femminile) solo per ricordare le più importanti. Il testo promulgato non ha saputo armonizzare i testi precedenti, caratteristica positiva che contraddistingue le leggi quadro e, per la fretta o per altri motivi, non sono state incorporate le direttive europee più recenti e altri atti internazionali che di fatto hanno quasi sempre offerto una nuova e più puntuale attenzione verso i temi della discriminazione di genere e delle pari opportunità.
Ed in ultimo vale la pena ricordare che nel preambolo della legge, all’articolo 1, si citano ancora i godimenti di “diritti umani” come se anni e anni di riflessione anche sul linguaggio non ci avesse portato a nulla. Il 31 dicembre 2006 è scaduta la delega speciale conferita Dipartimento Pari Opportunità e che avrebbe permesso la revisione totale del Codice.
É auspicabile che il ritardo sia dovuto al fatto che finalmente la Ministra Pollastrini abbia deciso di aprire una nuova stagione e una nuova modalità di revisione delle leggi che tutelano e promuovono le donne nel mondo del lavoro, aperta al contributo delle donne e alle istanze delle associazioni femminili. In Spagna, ad esempio, c'è stato più di un anno di dibattiti tra addetti ai lavori, movimenti ed istituzioni di donne. E' stata una grande occasione non solo per rivedere tutta la legislazione, ma anche di coinvolgere il Paese. Il risultato é stato che il Codice delle pari opportunità, approvato lo scorso mese di marzo, é riconosciuto come una buona legge ed ha rappresentato un momento di condivisione e di crescita su questi temi per tutti. Forse lo stesso metodo potrebbe essere adottato anche per la riforma della legge elettorale?
(19 giugno 2007)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®